Ho ascoltato l'album e l'ho amato. Mi ha fatto pensare ai treni di Auschwitz che Steve Reich ha immaginato quando, nel 1988, ha composto una delle sue opere più dolorose, Different trains: in Germania, i vagoni lenti e inesorabili destinati ai campi di sterminio.
La bellezza ammaliatrice, di sapore orientale, del nuovo CD solista di Norman Nawrocki. L'album contiene 45 minuti di 12 lettere storiche (6 in inglese e 6 in francese) dal 1937 al 1995, estratte dal suo ultimo libro (The Anarchist and The Devil Do Cabaret, Black Rose Books 2003, ora tradotto come L'Anarchico e il Diavolo fanno cabaret, Editrice il Sirente 2007).
Le lettere a cui Norman dà voce, tra uno zio polacco eccentrico e suo padre, sono impostate su una musica originale. Norman suona un violino e una viola 'loopati', il pianoforte e un salterio martellato polacco/ucraino a 142 corde conosciuto come cembalo. C'è anche una fisarmonica strumentale e una canzone polacca tradizionale cantata dall'anziano padre di Norman.
Alternativamente acuta, divertente, amara e declamatoria, la collezione di lettere racconta l'amore e il desiderio nostalgico di un fratello per l'altro, e documenta la resistenza di questo uomo al sorgere del nazismo prima e durante la seconda guerra mondiale.
L'ultima uscita solista di Norman è stata 'il beat-rich', 'anti-war' e 'anti-Empire' Duck Work (2004). Letters from Poland è una produzione più minimalista, dove predominano le corde acustiche di Norman.
Elenco e tracce
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