Sulla scia di un'Italia in corso di ristrutturazione post-bellica, Nuto Revelli, ex ufficiale degli alpini durante la disfatta di Russia e possente cariatide della Resistenza Partigiana, si armò di un registratore a nastro e iniziò ad arare gli infiniti campi delle Langhe, raccogliendo centinaia di esperienze di donne che avevano forgiato la loro anima nella vita contadina.
Quando la donna veniva considerata come sesso debole, la stupidità dell'uomo si imponeva con la sola forza dei nervi surrogata da un egoismo probabilmente influente solo tra i tufi di una casa. Sono centinaia le "matote" denigrate fin dalla nascita, quando si sperava fino all'ultimo che dalle cosce doloranti la levatrice compisse il miracolo di un maschio. Tanti i sospiri di delusione, ingigantiti da quella forzata considerazione che avrebbero pur dovuto dare, sospinta da chissà quale recondita propulsione. Figlie tirate su a suon di sacrifici per le madri e di ceffoni per i padri. Quello strano amore che prevedeva assurde limitazioni e altrettante imposizioni, ancor più improponibili. Che strana umanità.
L'uomo nei campi e la donna con le bestie. Che grande leonessa. Quell'anello inossidabile che sopportava qualunque sforzo, qualunque strale, qualunque umiliazione. Da qualche parte si dice che una madre può tirare su cento figli ma cento figli non faranno mai altrettanto. E la notte non conveniva risultare renitenti al focoso desiderio del maiale sudato. Avrebbe grugnito altrove senza nascondere nulla. Ferite nell'animo. Ferite da custodire.
Quanti amori sognati, insabbiati, sofferti. Quando il ciclo mensile veniva nascosto come un peccato involontario e il matrimonio, prevalentemente combinato, sembrava una liberazione dalle catene. Racconti toccanti, profondi, a volte meravigliosamente ingenui. E quello splendido viaggio di nozze in abito nero. Mano nella mano con il marito fresco giù verso il sentiero. Quella prima occasione tanto agognata che ti avrebbe permesso di sentire quel calore fino ad un minuto prima inconcepibile. Giù per il sentiero quasi da soli. Nonostante tutto ancora nel mirino. Sotto lo sguardo nervosamente incredulo del padre ostile alla rassegnazione. E tirato via con forza dalla moglie segretamente rilassata.
Poca istruzione, a volte nulla, lavori artigianali, cucina povera, benedizioni quotidiane, sudore raffermo nei fazzolettoni avvolti sul capo. C'è anche spazio per la politica, all'epoca fondata su due partiti. Chi per la Democrazia Cristiana e chi per il Partito Comunista. E in ogni caso si credeva in Dio, anche se per il voto al PCI alcuni pretastri minacciavano la scomunica.
Che bellissimo animale che era la donna. Di una forza bruta sotto candide sembianze. Dura da abbattere così come era difficile da trafiggere, quel cuore di madre senza il quale ogni cosa avrebbe altri sensi.
Nella catena del mondo, l'anello forte.
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