Orphanage.

Questa band olandese nasce nei primi anni novanta, e successivamente pubblicano i loro primi demo che sono Morph (1993) e Druid (1994). Un anno dopo esce il loro primo album in studio dal titolo "Oblivion", che rappresenta un buon disco di esordio per questo gruppo. Nel (1996) segue "By Time Alone", questo album è ancora più gotico del primo, un lavoro che conferma le ottime qualità della band. Bellissimi ed evocativi sono i cori gregoriani che rendono il sound originale e interessante.

E così, gli Orphanage conquistano subito una buona fetta di pubblico, grazie al loro metal elegante e raffinato. La specialità di questo gruppo sta nel fondere le atmosfere cupe e misteriose del Gothic, con elementi tipici del Death Metal. Così il suono risulta essere in parte grezzo e massiccio, ma nello stesso tempo anche delicato e molto melodico. Gli ingredienti funzionano bene, e gli Orphanage hanno tutte le carte in tavola per essere un'ottima band. La loro musica è intensa, graffiante, e di grande spessore, difficile non farsi coinvolgere da brani come "At The Mountains Of Madness" e "The Sign" che trasmettono una grande carica e un grande entusiasmo all'ascoltatore.

Negli Orphanage abbiamo due voci, una maschile e una'altra femminile. La prima è quella del cantante George Oosthoek dotato di grande adrenalina. Quest'ultimo in passato lo abbiamo visto duettare con Sharon den Adel cantante dei Within Temptation, e Floor Jansen degli After Forever. Ha collaborato anche con altri gruppi come i Delain e gli olandesi Xystus, inoltre è apparso anche in un disco degli Ayreon. Come ho anticipato prima, negli Orphanage abbiamo anche una voce femminile, ed è quella di Rosan van der Aa, che sostituì Martine van Loon nel 1995.

Il disco che più mi è piaciuto di questa band è "Driven" (2004), ed è l'ultimo album che hanno pubblicato gli Orphanage, poichè si sciolti nel 2005. Driven è un disco vario e molto intigrante, che sicuramente è in grado di attirare l'attenzione degli amanti del Gothic metal e non solo, e devo dire che personalmente mi è piaciuto subito a primo impatto. Secondo me, è proprio con questo disco che questo gruppo olandese ha raggiunto l'apice della loro carriera o almeno credo. Quattordici brani in tutto, ben orchestrati e rigorosamente curati. Un lavoro che riunisce tutto quello che gli Orphanage hanno fatto dall'inizio della loro avventura fino ad oggi. Così abbiamo brani immensi, e pieni di melodia, come "Beyond the Fall" cantanta interamente dalla soave voce di Rosan van der Aa, forse uno dei brani più dolci e sognanti dell'intero album e la splendida "Driven". 

L'album contiene anche brani più pesanti come "The Sign", un pezzo molto forte e carico di adrenalina. Curiosa e molto originale, è la successiva "Black Magic Mirror" altra perla di questo disco. Seguono brani energici come "Prophecies of Fame" e la trascinante "Dead Ground". Non male anche la successiva "My Master's Master", che mi piace molto. Insomma un'album davvero elegante e di grande freschezza creativa, dove la melodia e la poesia di alcuni brani, si fondono perfettamente con le sonorità dure e massicce del Death Metal. Consigliato vivamente.

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