Chiariamo subito un concetto: Orson Welles è stato il più grande di tutti. Più di Chaplin, più di Kubrick, più di Hitchcock, più di tutti. E' stato colui che ha trasformato il cinema portandolo alla sua odierna grandezza. Se i grandi artisti del passato (pensiamo a Murnau, Ophuls, Pabst) avevano in qualche modo 'inventato' il messaggio cinematografico, Orson Welles lo modernizzò. Si inventò movimenti di macchina ed inquadrature che nessuno si era mai sognato di realizzare (ma che oggi utilizzano tutti), rivoltò il concetto stesso di sceneggiatura e traghettò il cinema nella sua veste primordiale: puntare sull'immagine e tralasciare, o comunque non accanirsi eccessivamente, sulla trama. Il grosso errore che tutti abbiamo più o meno commesso (e che molti commettono anche oggi) è di pensare che un film, per essere bello, debba avere bisogno della trama. In realtà il cinema è immagine, la sua forza sta nella potenza dello sguardo, nell'essere mastodontico solo attraverso un dettaglio, lasciando in secondo piano la trama o, qualche volta, non prendendola nemmeno in considerazione. Non per niente, i più grandi film della storia sono quasi tutti privi di trama: "2001: Odissea nello spazio", "Otto e mezzo"; "Femmine folli". Per non parlare di David Lynch! Ma la grandezza di Orson Welles non si limita solo a queste cose: fu il primo ad utilizzare sapientemente il flashback come lo intediamo oggi; creò il montaggio moderno (molto più rapido e veloce della norma), fece del grandangolo una sorta di transfert psicologico con lo spettatore e cercò di avvicinarsi il più possibile alla realtà, magari tralasciando la verità.

Tutto questo a soli 26 anni, in occasione di "Citizen Kane", da noi tradotto come "Quarto potere". Era il 1941. "Citizen Kane" è giustamente considerato il film più grande di tutti i tempi. La trama se vogliamo è poca cosa: Charles Foster Kane, un magnate della stampa, prima di morire sussurra una parola: "Rosebud". Un giornalista indaga sulla misteriosa parola. Intervisterà la seconda moglie, il miglior amico ed il braccio destro di Kane: ognuno racconterà la propria verità. Chi ha visto il film conosce il finale, per gli altri lascio la sorpresa.
"Citizen Kane" è un film fortemente voluto da Welles (è, d'altronde, il suo esordio), ma allo stesso tempo voluto dalla Rko. Welles è reduce dal successo della sua trasmissione televisiva "La guerra dei mondi". Ed anche qui ci sarebbe da aprire una parentesi: durante una celebre puntata radiofonica (seguitssima in Usa), Welles tirò uno scherzo alla popolazione americana. Raccontò dell'imminente sbarco degli alieni sulla Terra. Gli americani presero per vera la notizia e tentarono di scappare verso il confine canadese e messicano. A raccontarlo oggi fa sorridere, ma questo avvenimento fu, per gli Usa, ancora più tragico del Crollo di Wall Street del 1929 o dell'attentato alle Twin Towers nel 2001.

La Rko scritturò Orson Welles con un contratto straordinario: sarebbe stato produttore, attore, regista e sceneggiatore dei suoi film. "Citizen Kane" fu l'opera capitale: storia di un americano puro e duro, storia che racconta l'amore ambiguità del potere, che denuncia i mali dei Massimi Sistemi (tra l'altro, ancora oggi attualissimo), ma assolutamente innovativo da un punto di vista tecnico: uso forsennato dei flashback, situazioni ripetute più volte con inquadrature sempre diverse, la profondità di campo, le inquadrature per la prima volta storte e oblique, riprese vertiginose dall'alto al basso; il ruolo del "regista", vero motore di un'operazione così affascinante e così complessa.
Basterebbero due autorevoli pareri per comprendere la grandezza di tale opera. Jorges Luis Borges disse: "Soffre di gigantismo, di pedanteria, di noia. Non è intelligente, è geniale: nel senso più cupo ed oscuro del termine". Replicò François Truffaut: "E' il film assoluto, il film che riunisce in sé ogni genere cinematografico senza essere uguale a nessun altro".

Sulla filmografia di Orson Welles si potrebbe parlare per ore, sul personaggio Welles per anni. Gli aneddoti circa "Citizen Kane" sono innumerevoli (tanto per citarne uno: a Roma il film restò nelle sale per soli tre giorni perchè il pubblico cominciò a fischiare per la poca qualità, a loro modo di vedere, della pellicola). Tant'è, "Citizen Kane" è il cinema, e tutto ciò che è venuto dopo non può non ispirarsi a questo capolavoro. Quello che c'era prima, era grandioso, ma la perfezione appartiene solo ai titani.

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