CECIL TAYLOR, Conquistador (Part 1)
Se ne và un gigante del Jazz, Cecil Taylor, uno degli ultimi fuoriclasse della vecchia guardia.
Fin dagli esordi ha proposto una musica libera e liberatoria per chi avesse voglia di abbeverarsi a questa fonte tumultuosa e mai conciliante, Cecil, è sempre stato coerente con se stesso proponendo un'arte che mai fosse fine a se stessa ma un raggio di luce verso il futuro, una porta aperta da attraversare per andare oltre, verso nuove forme espressive.
Cecil è stato un generoso, ha "lavorato" per i propri pruriti e le intime emozioni, ma lo ha fatto anche per altri, con quel suo stile particolare, nell'ambiente e fra gli appassionati definito "pianismo a gomito", ove il quale l'armonizzazione era composta da grappoli di note di forma solida, cadenti a comporre una serie di incastri melodici, che confluivano in un quadro d'insieme avente del miracoloso per la perenne precarietà (ad orecchio) con la quale restava in bilico senza mai andare in pezzi.
Maestro nell'uso delle dissonanze, e chimico nel centellinare intervalli di silenzio al punto...da far "suonare" pure loro, il tutto punteggiato da uno stile percussivo, sghembo, spigoloso, violento e complice nel doppio ruolo di melodia e ritmo evocativo.
Lascia in eredità una discografia sbalorditiva per freschezza e picchi raggiunti riassumibile in titoli come "Conquistador", "Unit Structures", "The World of Cecil Taylor", "Winged Serpent", "3 Phasis", e tanti altri.
Cecil Taylor: 1929 - 2018
So Long.
Se ne và un gigante del Jazz, Cecil Taylor, uno degli ultimi fuoriclasse della vecchia guardia.
Fin dagli esordi ha proposto una musica libera e liberatoria per chi avesse voglia di abbeverarsi a questa fonte tumultuosa e mai conciliante, Cecil, è sempre stato coerente con se stesso proponendo un'arte che mai fosse fine a se stessa ma un raggio di luce verso il futuro, una porta aperta da attraversare per andare oltre, verso nuove forme espressive.
Cecil è stato un generoso, ha "lavorato" per i propri pruriti e le intime emozioni, ma lo ha fatto anche per altri, con quel suo stile particolare, nell'ambiente e fra gli appassionati definito "pianismo a gomito", ove il quale l'armonizzazione era composta da grappoli di note di forma solida, cadenti a comporre una serie di incastri melodici, che confluivano in un quadro d'insieme avente del miracoloso per la perenne precarietà (ad orecchio) con la quale restava in bilico senza mai andare in pezzi.
Maestro nell'uso delle dissonanze, e chimico nel centellinare intervalli di silenzio al punto...da far "suonare" pure loro, il tutto punteggiato da uno stile percussivo, sghembo, spigoloso, violento e complice nel doppio ruolo di melodia e ritmo evocativo.
Lascia in eredità una discografia sbalorditiva per freschezza e picchi raggiunti riassumibile in titoli come "Conquistador", "Unit Structures", "The World of Cecil Taylor", "Winged Serpent", "3 Phasis", e tanti altri.
Cecil Taylor: 1929 - 2018
So Long.
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