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#versigiusti (parte 4 di 4) (Giuseppe Giusti. Versi editi ed inediti. Firenze, Felice Le Monnier, 1852.) ochhio che domani parto con le interrogazioni a sorpresa. MITTELEUROCK -Patrizia 'ZZANI

E quando tacque, mi lasciò pensoso
    Di pensieri più forti e più soavi.
    Costor, dicea tra me, Re pauroso
    Degl’italici moti e degli slavi,
    Strappa a’ lor tetti, e qua senza riposo
    Schiavi gli spinge per tenerci schiavi;
    Gli spinge di Croazia e di Boemme,
    Come mandre a svernar nelle Maremme.

A dura vita, a dura disciplina,
    Muti, derisi, solitari stanno,
    Strumenti ciechi d’occhiuta rapina
    Che lor non tocca e che forse non sanno:
    E quest’odio che mai non avvicina
    Il popolo lombardo all’alemanno,
    Giova a chi regna dividendo, e teme
    Popoli avversi affratellati insieme.

Povera gente! lontana da’ suoi,
    In un paese qui che le vuol male,
    Chi sa che in fondo all’anima po’ poi
    Non mandi a quel paese il principale!
    Gioco che l’hanno in tasca come noi. —
    Qui, se non fuggo, abbraccio un Caporale,
    Colla su’ brava mazza di nocciuolo,
    Duro e piantato lì come un piolo.
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