Secondo 25 Aprile a casa. Un esilio al contrario: non una lotta che continua in altri tempi e in altri luoghi, ma che si ferma proprio sulla soglia di casa, nell'impotenza di una festa celebrata solo a parole per blaterare di coesione e unione in nome di questa ridicola Nazione assassina della libertà e dell'uguaglianza della propria gente e degli altri popoli. Unica patria che abbia mai conosciuto e sentito è quella degli sfruttati e degli altri miei compagni da cui sono diviso. Stornelli d’esilio
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