4° posto:L'aldiquà
Esce nel maggio 2006 questo sesto disco di Samuele Bersani dopo aver fatto il jackpot due anni prima alle Targe Tenco. E le aspettative non sono deluse...circa. L'aldiquà riprende il filone dell'attualità iniziato in Caramella smog e qui portato avanti attraverso alcuni brani in questo nuovo album. Si inizia con un andazzo quieto e sospeso, quello di Lascia stare, dove amore e lavoro sono diventate due finestre sul mondo troppo apparentemente alte per noi, per poi trasferirci in Iraq dove un giornalista è stato rapito e poi ucciso dall'esercito islamico iracheno e il tutto viene reso a suon di marcetta paradossalmente allegra. Riscontriamo poi due figure che rappresentano l'uomo nella sua condizione moderna:il primo che ci appare è un pollo mentre viene cotto sul fuoco, totalmente inerme in questa situazione catastrofica per lui, e lo scrutatore non votante, figura paradossale dei nostri tempi talmente preso dai suoi suddetti valori da non rendersi conto di essere propenso per il contrario di questi. Ma in tutto questo, torna l'amore...non subito ma ritorna:nonostante tutto sia precario nella vita, nonostante per ritrovarsi occorra sopportare ogni catastrofe, nonostante sia un meccanismo di illusione ed autosabotaggio, c'è ed è parte tangibile della nostra esistenza. E poi? E poi...ci sono altri tre brani. Maciste, Il maratoneta e Sogni, che non sono decisamente sugli standard di Samuele nonostante siano coerenti con i temi del disco; non sono dei brani dimenticabili ma in un disco con altri 7 brani d altissima fattura sono decisamente meno a fuoco e meno pungenti. Ecco perchè L'aldiquà è stato all'uscita un po' una delusione, Samuele era appena uscito da un periodo splendido e con L'aldiquà ancora era nella sua golden age ma tutt'ora L'aldiquà rimane un disco che con un minimo sforzo in più poteva essere sul livello dei suoi predecessori ma purtroppo rimane un poco più sotto rispetto a chi lo ha preceduto. Ma nonostante ciò, L'aldiquà rimane un ottimo disco dove vengono esorcizzati molti mali del nostro mondo odierno e che ogni giorno ti esorta ad andare avanti tra le trincee e le funi. E' tutta questione di equilibrio
Voto pignolo:8/9
La gemma: Una Delirante Poesia
Esce nel maggio 2006 questo sesto disco di Samuele Bersani dopo aver fatto il jackpot due anni prima alle Targe Tenco. E le aspettative non sono deluse...circa. L'aldiquà riprende il filone dell'attualità iniziato in Caramella smog e qui portato avanti attraverso alcuni brani in questo nuovo album. Si inizia con un andazzo quieto e sospeso, quello di Lascia stare, dove amore e lavoro sono diventate due finestre sul mondo troppo apparentemente alte per noi, per poi trasferirci in Iraq dove un giornalista è stato rapito e poi ucciso dall'esercito islamico iracheno e il tutto viene reso a suon di marcetta paradossalmente allegra. Riscontriamo poi due figure che rappresentano l'uomo nella sua condizione moderna:il primo che ci appare è un pollo mentre viene cotto sul fuoco, totalmente inerme in questa situazione catastrofica per lui, e lo scrutatore non votante, figura paradossale dei nostri tempi talmente preso dai suoi suddetti valori da non rendersi conto di essere propenso per il contrario di questi. Ma in tutto questo, torna l'amore...non subito ma ritorna:nonostante tutto sia precario nella vita, nonostante per ritrovarsi occorra sopportare ogni catastrofe, nonostante sia un meccanismo di illusione ed autosabotaggio, c'è ed è parte tangibile della nostra esistenza. E poi? E poi...ci sono altri tre brani. Maciste, Il maratoneta e Sogni, che non sono decisamente sugli standard di Samuele nonostante siano coerenti con i temi del disco; non sono dei brani dimenticabili ma in un disco con altri 7 brani d altissima fattura sono decisamente meno a fuoco e meno pungenti. Ecco perchè L'aldiquà è stato all'uscita un po' una delusione, Samuele era appena uscito da un periodo splendido e con L'aldiquà ancora era nella sua golden age ma tutt'ora L'aldiquà rimane un disco che con un minimo sforzo in più poteva essere sul livello dei suoi predecessori ma purtroppo rimane un poco più sotto rispetto a chi lo ha preceduto. Ma nonostante ciò, L'aldiquà rimane un ottimo disco dove vengono esorcizzati molti mali del nostro mondo odierno e che ogni giorno ti esorta ad andare avanti tra le trincee e le funi. E' tutta questione di equilibrio
Voto pignolo:8/9
La gemma: Una Delirante Poesia
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