Puoi scorrere a destra e anche a sinistra!
Fallo sulla apposita barra grigia.
In viaggio. In una nave. Con un libro in mano.
"Ma senza una buona dose di demenza, nessuna iniziativa, nessuna impresa, nessun gesto. La ragione: ruggine della nostra vitalità. È il pazzo che è in noi a obbligarci all'avventura; se ci abbandona, siamo perduti; ed è ancora lui a far sì che il nostro sangue circoli nelle vene. Se ne va via? Eccoci soli! Non si può essere insieme normali e vivi. Se io resto in una posizione verticale e mi accingo a colmare l'istante che giunge, se insomma concepisco il futuro, un felice guasto della mia mente ne è la causa. Sussisto e agisco in quanto sragiono, in quanto mando a effetto i miei vaneggiamenti. Se divento sensato, ecco che tutto mi intimidisce: scivolo verso l'assenza, verso sorgenti che non vogliono scorrere, verso quella prostrazione che la vita dovette conoscere prima di concepire il movimento, accedo a furia di viltà alla natura intima delle cose, interamente costretto a un abisso di cui non so cosa fare poiché mi isola dal divenire. Un individuo, al pari di un popolo, di un continente, si estingue quando gli ripugnano i progetti e gli atti sconsiderati, quando invece di arruschiarsi verso l'essere, vi si rintana, vi si trincera: metafisica della regressione, dell'al di qua, arretramento verso il primordiale" (E. M. Cioran, La tentazione di esistere, Adelphi, 1984, p. 41)
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