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Scott Walker - 'Epizootics!'
Ancora M. Cartarescu, Solenoide, il Saggiatore, 2021, p. 213:
"perché mi è stato dato accesso allo spazio logico e alla struttura del mondo? Solo per perderli quando il corpo si distrugge? Perché svegliarmi di notte al pensiero di morire, e sollevarmi in mezzo al letto, tutto sudato, e gridare, e dimenarmi, e cercare di reprimere il pensiero intollerabile che sparirò per sempre, che non ci sarò mai più, fino alla fine dei tempi? Perché il mondo finirà insieme con me? Invecchiamo, aspettiamo tranquilli nella sequenza dei condannati a morte. Veniamo giustiziati l'uno dopo l'altro nel più sinistro lager di sterminio. Veniamo spogliati dapprima della bellezza, della giovinezza e della speranza. Veniamo avvolti nella veste da penitenti delle malattie, della fatica e della putrefazione. Ci muoiono i nonni, vengono giustiziati davanti a noi i genitori e all'improvviso il tempo si fa più breve, e d'un tratto ti vedi davanti la lama della mannaia. E solo allora hai la rivelazione di vivere in un mattatoio, che generazioni vengono macellate e le inghiottisce la terra, che miliardi di persone sono spinte più oltre nella strozza dell'inferno, che nessuno, assolutamente nessuno si salva. Che non vive più nemmeno un solo uomo di quelli che si vedono nei film di Méliès uscire sull'uscio della fabbrica. Che assolutamente tutti quelli che sono in una foto in seppia di ottant'anni fa sono morti. Che tutti veniamo al mondo da un terrificante abisso senza memoria, che soffriamo incredibilmente sopra un granello di polvere del mondo infinito e che periamo poi, in un nanosecondo, come se non fossimo mai vissuti, come se non fossimo mai esistiti".
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Ed è come la prima volta che guardi un quadro di Boschdi più