Comunque la Russia dovevamo farla entrare nella nato in modo da creare affari e altre robe (processo che sinceramente fu accennato da Silvio). Per farla sentire più vicina a noi. Invece il mondo è sempre diviso e quel nemico che ti prefiggi prima o poi torna a rosicarti. Ma non voglio idee polarizzate. Vax no vax usa nato gay etero ecc ecc
Continuo a confidare sempre dell'opzione C, D, E...
Continuo a confidare sempre dell'opzione C, D, E...
Ocio che non hai mica acceduto al DeBasio!
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gaston
11 mar 22Poi se stiamo tutti dalla stessa parte poi che ce ne facciamo delle armi?
Il tiro al piattello è la soluzione.
Bisogna lavorarci sopra.
Battlegods
11 mar 22Stanlio
11 mar 22Stanlio
11 mar 22Battlegods
11 mar 22OK
Marcorock
11 mar 22Battlegods
11 mar 22mrbluesky
11 mar 22Battlegods
11 mar 22mrbluesky
11 mar 22mrbluesky
11 mar 22Narcosmicoma
11 mar 22Marcorock
11 mar 22Battlegods
11 mar 22marcom63
11 mar 22Battlegods
11 mar 22Stanlio
11 mar 22Battlegods
11 mar 22sfascia carrozze
11 mar 22#vaxnovaxusanatogayeter o
Battlegods
11 mar 22sfascia carrozze
11 mar 22Battlegods
11 mar 22Battlegods
11 mar 22IlConte
11 mar 22Ed io che sono corso pensando si parlasse di Gnocca!!!
Battlegods
11 mar 22sfascia carrozze
11 mar 22Sicuramente anche Lei, lì, è stato un espertissimo di grande cinema:
d'altronde come dimenticare grandi pellicole para-belliche come "Battle Of The Stars"!
sfascia carrozze
11 mar 22Non è vero.
I presidenti americani sono tutti buoni e pacifici.
#forse
IlConte
11 mar 22Io e il termine espertissimo non saremo mai compatibili
sfascia carrozze
11 mar 22Lei, lì', ci ha plurimemente dimostrato nel corso degli ultimi hanni di conoscere a menadito l'arte della concupiscenza.
Perciò ora non facci il modesto, ohibò!
IlConte
11 mar 22sfascia carrozze
11 mar 22Ammè mi pare vivo-e-vegeto.
Stanlio
11 mar 22Lì è stato fatto prigioniero dagli inglesi ed è tornato a casa solo nel 1946.
Io sono un baby-boomer.
Sono del ‘54. Sono stato, insieme a milioni di europei, un ragazzo fortunato.
Non ho dovuto fare guerre.
Non ho mai patito il freddo e la fame.
Non so che cosa siano i geloni sulle mani, i crampi dello stomaco vuoto.
Non so cosa sia la paura dei bombardamenti.
Non ho mai avuto paura di essere ucciso.
Non ho mai dovuto sparare, se non al Luna Park.
Mi chiedo se abbiamo usato bene la nostra fortuna, noi baby boomer.
Abbiamo creduto che bastasse goderci la pace per far sparire la guerra. Il classico pensiero magico.
La guerra non è mai finita.
Dal ‘45 a oggi le guerre nel mondo, tra grandi e piccole, sono state quasi trecento.
I morti decine di milioni, probabilmente il conto totale supera quello della Seconda Guerra mondiale, che fece sessanta milioni di morti.
E’ enormemente aumentata la percentuale delle vittime civili.
Le principali guerre in corso sono in Yemen, Etiopia, Siria, Sudan, Mianmar, Libia, Iraq, e naturalmente Ucraina.
I conflitti cosiddetti minori, dove comunque si spara e si muore, sono decine.
Si è sentito dire, in questi giorni, “incredibile, la guerra torna nel cuore dell’Europa”.
Ma ci era già tornata, trent’anni fa, nella ex Jugoslavia, di fianco a casa nostra.
E’ stata una guerra feroce, tribale.
Più di centomila morti.
L’assedio di Sarajevo è durato quasi quattro anni.
A Srebrenica ottomila civili, bosniaci musulmani, musulmani d’Europa, sono stati rastrellati e sterminati dai serbo-bosniaci del generale Mladic.
Ottomila maschi, adulti e bambini. Dai 12 ai 77 anni.
C’è un sacrario, a Srebrenica, con ottomila nomi.
Per fortuna c’è chi la guerra non l’ha mai dimenticata.
Non perché la fa, ma perché ci lavora in mezzo.
I soccorritori, i medici, i volontari, i funzionari che si occupano dei profughi, dei feriti, degli orfani.
Il paradosso è che li abbiamo sempre considerati dei sognatori, degli utopisti, sbagliando di grosso.
Il loro è realismo.
Loro sono quelli che affondano le mani nella realtà.
Che ci stanno dentro fino al collo.
La vera utopia, semmai, è stata la nostra lunga illusione di pace.
Quell’illusione è finita.
Ci tocca vivere come se la guerra non fosse una cosa lontana nello spazio e nel tempo, una cosa che, qui in Europa, ha riguardato solamente i nostri padri.
La guerra riguarda i nostri figli.
Sono i ragazzi, quelli che partono per la guerra.
Mio padre non era mio padre, nel 1942.
Era un ragazzo.
Mio padre, nel 1942, era un figlio.
Era mio figlio.
.: Michele Serra :.
Chaturanga
11 mar 22Carlos
11 mar 22Battlegods
11 mar 22Battlegods
11 mar 22Carlos
11 mar 22Di certo meglio combattere questa realtà piuttosto che fare l'eremita o conviverci pacificamente.
Carlos
11 mar 22Carlos
11 mar 22Battlegods
11 mar 22Battlegods
11 mar 22Carlos
11 mar 22Battlegods
11 mar 22Battlegods
11 mar 22