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Fallo sulla apposita barra grigia.
L'ho appena saputo: è morto Guido Zaccagnini, una voce storica di Radio 3.
È stato un vero divulgatore, capace di catturare l'attenzione e l'interesse anche di impuniti ignoranti come me, proponendo grande Musica e maneggiando con naturalezza, e cura certosina, un lessico ricco e vivace, attraversato a volte da toni ironici e leggeri, a volte capace di sintesi folgoranti e brillantissime.
E poi quella cordialità naturale, quella tendenza a ridimensionare le proprie qualità (se doveva leggere qualche messaggio degli ascoltatori, sceglieva spesso quelli che contenevano critiche, non sempre dai toni civili), quella capacità, apparentemente naturale, di far convivere registri diversi, passando da citazioni colte e raffinatissime a battute o aneddoti semplici e illuminanti.
Insomma, per chi, come me, è impegnato da decenni nella vana fatica di ridurre, anche di poco, la vastità della propria ignoranza, figure come la sua, sono una manna.

E la scomparsa, a 70 anni, di Guido Zaccagnini, mi ha colpito come quella di un vecchio amico che non vedevi da tanto tempo ma aveva un posto in quella roba strana, dentro te, che chiameremo anima.

P.S. Tra i tanti messaggi di cordoglio degli ascoltatori di Rai3, che ho ascoltato tornando dal lavoro, m'ha fatto sorridere quello che ricordava una frase di presentazione di sé stesso, in non so quale occasione:
"Buonasera, sono Guido Zaccagnini, e non posso farci niente"

Addio, Signor Zaccagnini.
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