🇺🇸 The Morlocks - Submerged Alive (Full Album 1987, Vinyl)
E se Emerge è una scopata travolgente nello scantinato senza nemmeno togliersi i vestiti… questo adorato dischetto falso live è il seguito… giochi ludici e perversi, improvvisi cambi di “ritmo”, sudici ma di quel sudicio buonissimo… un parco giochi meraviglioso…
Tre anni dopo All Black and Hairy è ancora Ron Rimsite dal 99° piano a scrivere le note di copertina per un disco di Leighton Koizumi. Il disco con cui i Morlocks pisciano sopra una scena che si è trasformata in un circo di marionette.
Mentre il Sunset Strip si popola di emuli di Brian Jones che ciondolano lungo i marciapiedi, i Morlocks si trasferiscono a San Francisco e registrano per un’etichetta di stampo punk un disco disperato, il Metallic KO della stagione garage-punk.
Non c’è nessuno scontro con i fans.
Nessuna signora ebrea tra il pubblico.
Ma ciò nonostante Submerged Alive trasuda di odio, noia e depravazione.
Leighton apre la gabbia. Ed è una belva affamata.
La chitarra di Jordan Tarlow asseconda i suoi appetiti.
Il suono si fa metallico e decadente (She‘s My Fix, My Friend the Bird), criptico (Different World, Black Box) e drogato (Empty). Le cover garage deraglianti del primo disco vengono bandite in favore di un blues sincopato e infetto come Get Out of My Life, Woman, una bruciante Leavin’ Here (ribattezzata per un banale errore di stampa Leavin’ Home, NdLYS) più Motörhead che Who e un’incalzante Your Body Not Your Soul.
I Morlocks sembrano voler fare a brandelli se stessi.
C’è un odio che cova in seno alla band. Ci sono abusi ed eccessi che ne accentuano i toni, fino a farlo diventare rosso sangue.
Sono bestie in cattività che si mutilano fracassandosi le zanne sul muro, grondando di sangue e di bile. Brett Gurewitz si troverà costretto a ripulire il catalogo Epitaph con un decennio di dischi di punk a PH neutro.
Submerged Alive è il Blair Witch Project di una band sola contro il resto del mondo.
Ho paura di chiudere gli occhi… e ho paura di riaprirli.
Voi non abbiate paura di aprire le orecchie.
All’alba del nuovo secolo di Leighton pare non ricordarsi più nessuno.
Le ultime, tragiche voci lo davano per scomparso. Addirittura per spacciato.
Portato via dalle droghe, cadavere tra i cadaveri che aveva disseppellito assieme ai Gravedigger Five e ai Morlocks, quando era un giovane teppista di San Diego e un eroinomane devastato dagli abusi a San Francisco.
E se Emerge è una scopata travolgente nello scantinato senza nemmeno togliersi i vestiti… questo adorato dischetto falso live è il seguito… giochi ludici e perversi, improvvisi cambi di “ritmo”, sudici ma di quel sudicio buonissimo… un parco giochi meraviglioso…
Tre anni dopo All Black and Hairy è ancora Ron Rimsite dal 99° piano a scrivere le note di copertina per un disco di Leighton Koizumi. Il disco con cui i Morlocks pisciano sopra una scena che si è trasformata in un circo di marionette.
Mentre il Sunset Strip si popola di emuli di Brian Jones che ciondolano lungo i marciapiedi, i Morlocks si trasferiscono a San Francisco e registrano per un’etichetta di stampo punk un disco disperato, il Metallic KO della stagione garage-punk.
Non c’è nessuno scontro con i fans.
Nessuna signora ebrea tra il pubblico.
Ma ciò nonostante Submerged Alive trasuda di odio, noia e depravazione.
Leighton apre la gabbia. Ed è una belva affamata.
La chitarra di Jordan Tarlow asseconda i suoi appetiti.
Il suono si fa metallico e decadente (She‘s My Fix, My Friend the Bird), criptico (Different World, Black Box) e drogato (Empty). Le cover garage deraglianti del primo disco vengono bandite in favore di un blues sincopato e infetto come Get Out of My Life, Woman, una bruciante Leavin’ Here (ribattezzata per un banale errore di stampa Leavin’ Home, NdLYS) più Motörhead che Who e un’incalzante Your Body Not Your Soul.
I Morlocks sembrano voler fare a brandelli se stessi.
C’è un odio che cova in seno alla band. Ci sono abusi ed eccessi che ne accentuano i toni, fino a farlo diventare rosso sangue.
Sono bestie in cattività che si mutilano fracassandosi le zanne sul muro, grondando di sangue e di bile. Brett Gurewitz si troverà costretto a ripulire il catalogo Epitaph con un decennio di dischi di punk a PH neutro.
Submerged Alive è il Blair Witch Project di una band sola contro il resto del mondo.
Ho paura di chiudere gli occhi… e ho paura di riaprirli.
Voi non abbiate paura di aprire le orecchie.
All’alba del nuovo secolo di Leighton pare non ricordarsi più nessuno.
Le ultime, tragiche voci lo davano per scomparso. Addirittura per spacciato.
Portato via dalle droghe, cadavere tra i cadaveri che aveva disseppellito assieme ai Gravedigger Five e ai Morlocks, quando era un giovane teppista di San Diego e un eroinomane devastato dagli abusi a San Francisco.
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