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#Obbligatorioilgestoapotropaico

Muore giovane chi è caro agli déi...

Nicholas Rodney "Nick" Drake (1948-1974) Cantautore, chitarrista. Pochissimo noto da vivo, è invece considerato, post mortem, uno dei più influenti cantautori britannici, autore di testi permeati di pessimismo e dolore, in completo accordo con melodie struggenti e, diciamolo, tristi, dirette discendenti di temi folk in chiave nobilmente pop.
Non ebbe nessunissima gloria né notorietà in vita ("Ah, sì, quello di pincmuun...") ma, specie a partire dagli anni ottanta, un considerevole numero di artisti allora en vogue lo citò tra i propri ispiratori, contribuendo a creare un rito che lo riguardava, fatto di rispetto e commozione per l'opera di un artista così completo e mitologicamente infelice.
La forma depressiva di cui soffriva, unitamente al fatto che nessuno gli conosceva frequentazioni con individui né del suo sesso né di quello opposto, lo portava ad enunciare temi di netta rinuncia alla vita e di resa verso una morte forse liberatoria.
Causa della morte: sovradosaggio (lo so, preferite "overdose", ma il ministro desidera che si parli italiano, quando esiste la parola...) di un antidepressivo triciclico. Al suo funerale un po' più di quaranta convenuti, di cui pochissimi si conoscevano tra loro, segno chiaro dei compartimenti stagni in cui Nick racchiudeva fasi e luoghi della sua vita.
Le sue ceneri sono sepolte nel piccolo cimitero della chiesa di Solihull, Regno Unito.

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Nick Drake- Riverman
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