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Outrageous Cherry - There's No Escape From the Infinite

Saturday Afternoon

In un periodo notevole di “bentornate pippe” - ammetto che non mi tirava più - ho ascoltato, (ri)scoperto gruppi garage di anima e sangue con, come da regola, le influenze più diverse dal beat al punk, dalla psichedelia al R&B - dal power pop al folk, dal rockabilly al mod, anche soul e persino hard rock. Insomma l’essenza del Rocchenrolle da vere bestie all’urlo selvaggio di “fanculo le tue scale virtuosissime e velocissime di merda e le tue 4 ottave di estensione vocale del cazzo”. Dal 1990 in poi, con qualche ripresa di vecchie cariatidi, savansadir.

Quando riescono a mescolare Il Bianco, L’amore di Arturo e il Villaggio verde preservato dei fratelli Davies, escono brani leggerini ed eterei, quanto sublimi. Così come quando si lasciano andare senza freni in scivolate psichedeliche senza freni come i maestri Grateful Dead e il grande Lorenzone Woodrose…

#garagedintorni (113)
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Altro piccolo capolavoro da Matthew Smith e soci, uscito nel '99. 13 gioiellini in bassa fedeltà, tra appiccicose e bellissime melodie freakbeat ("Georgie don't you Know", "Togheterness", "Corruptable"), sfuriate garagiste ("Song for Inoshiro Honda") e lisergiche meraviglie (la quasi Barrettiana "Eclipsed", la stupenda title track ed il lungo trip interstellar… di più
Canzone 13 - There's No Escape From the Infinite