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Il contadino Adalgisio dopo qualche settimana che si poneva la questione, si rende conto che dall'albero che ha nell'aia, ogni notte, viene portata via una delle sue gustosissime arance.
Una a notte
La campagna è terra dura, bassa, spesso spietata spietata, e raramente incline alla carità disinteressata. Cosi' Adalgisio la sera seguente, terminato il varietà del primo canale, si prepara una caraffa da dodici di caffe', piazza la sua sedia piu' scomoda davanti alla finestra dell'ingresso, e con impaziente desiderio di vendetta attende l'arrivo notturno del goloso manigoldo.
Il sonno comincia ad annebbiargli la vista quando finalmente vede una figura scura arrampicarsi furtivamente tra le fronde dell'arancio.
Adalgisio impugna il falcetto, con la grazia di chi sta perdendo il treno delle 7.45 esce di casa e si precipita alla base dell'albero, giusto in tempo per riuscire a brancare le palle di quello che, al di la' di ogni ragionevole dubbio, si palesa essere l'infingardo manigoldo avido di succo.
"Vieni giu' pezzo di merda! quante notti sono che vieni qui a fottermi le mele? e serra la presa sulle palle.
Non arrivando risposta Adalgisio rincara la dose: "guarda che ti tiro giu' per le palle adesso, cosi' vediamo anche chi sei, Santa Carolina Incoronata!"
Adalgisio dall'alto sente arrivare solo silenzio e un fastidioso odore acre.
prende il falcetto, lo appoggia alle palle del malvivente, e tenta l'a sua ultima carta.
"Se non scendi, se non mi dici chi sei, ti taglio le palle"

- "Mmmmmmnnnnooooooooooo" Risponde l'altro

"Chi cazzo sei, vieni giu' e dimmi chi cazzo sei" Incalza Adalgisio facendo pressione con il falcetto"

- "Mmmmmmarioooo!"

"Mario chi, pezzo di merda? Mario chi!?"

- "Mmmmario il mmmmuto!"
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