Dal Times, 28 Aprile 1937:

"Il 26 Aprile 1937, l'Aviazione Falangista, con aerei e piloti tedeschi, ha attaccato e raso al suolo la cittadina basca di Guernica, uccidendo in tre ore e mezzo circa duemila persone. Dal punto di vista militare, Guernica era un obiettivo del tutto insignificante; l'azione, svoltasi in un giorno di mercato, è stata una strage disumana, compiuta per seminare terrore nella popolazione civile e sperimentare una tattica di guerra aerea: il bombardamento a tappeto. [...] L'intera cittadina, con settemila abitanti e oltre tremila profughi, è stata ridotta sistematicamente a pezzi Per un raggio di otto chilometri, tutt'intorno a Guernica, gli incursori hanno colpito fattorie isolate. Nella notte le fattorie bombardate ardevano come candele accese sulle colline"

Uomo!

No, non ti preoccupare, non è la voce del Dio che ora hai relegato a secondaria, spirituale entità. E' l'urlo virtuale di un famoso artista di opere più o meno apprezzate, che invoca il tuo Nome e la tua specie.

Osserva la tela. Esegui attentamente l'imperativo da me richiesto. Non noti nulla che possa essere ricondotto alla tua maledetta volontà? Alla tua nefanda azione di distruzione di massa?

Vedi la scomposizione di corpi ridotti a soggetti/oggetti informi e obbrobriosi. Vedi l'assenza di qualsiasi tonalità calda, scruti la privazione di luce che tradizionalmente irradia la tela dell'artista rinascimentale o impressionista. Davanti a quest'immane opera, fredde percezioni maligne bussano alla porta della tua anima, sottomessa ad un corpo bestiale. Bizzarra sensazione! L'Arte privata di qualsiasi connotazione positiva! L'Arte del Nulla e della Nullificazione! Poveri Leonardo, Caravaggio, Monet, Giotto! Che ne sarà dei loro esemplari insegnamenti, che ne sarà di quel Rinascimento pittorico, prospettico, gagliardo, sgargiante, mirante alla perfezione dell'Umano? Tu, Artista, incauto, pazzo scompositore della realtà naturalmente multidimensionale, ti sei permesso di vanificare l'opera dei tuoi Maestri attraverso una fuorviante e inaudita rivoluzione fai-da-te? Non pensi alle conseguenze derivanti dal tuo scellerato atteggiamento? Queste potrebbero essere ipoteticamente le questioni che ti sei posto al termine dello scrutinio.

Uomo, io, Pablo Ruiz Picasso, di Malaga, Spagna, ho rappresentato artisticamente la tua distruttiva contemporaneità. Il tuo nuovo agire. Nulla più. Nessun fronzolo e/o artificio estetico.

Hai posto la Guerra sul piedistallo della società di massa. Hai mobilitato milioni di tuoi simili, ignoranti, degenerati, verso ideali di ascetismo totalitario. Sfidi la natura, le sue severe e impietose leggi, sfrutti senza pietà la razionalità che la Provvidenza ha deciso di incastrare nelle tue cervici, differenziandoti dall'insetto, dal pesce e dal rettile. Il tuo raziocinio è, ciononostante, pane per i denti della Morte.

Osserva Guernica, anzi, quel che resta del piccolo insediamento umano in terra Basca. Ti sei permesso di nullificare dall'alto migliaia di tuoi simili. Attraverso bombe al fosforo bianco hai martirizzato, vaporizzato, seccato, cancellato le loro carni, hai rubato la loro anima. La tua Aviazione, tecnologica, avanzata, empiricamente sviluppata, ha barattato mostruosi ordigni con individui, corpi innocenti, singole storie di vita, magari, anzi, sicuramente uniche nella loro piccolezza locale.

Te la sei svignata, fiero, pieno di baldoria, come un torero che ha appena sconfitto il cornuto bovino, ridendo, sghignazzando sopra al fuoco immane che si stagliava nel sottostante paesaggio martoriato. Dalla pacifica ed eterea atmosfera nella quale erano immerse le tue eliche, sei tornato alla tua Terra natale, hai brindato per l'impresa, ha brindato con te pure il mittente, il richiedente della stessa, si alzano i calici allo scarlatto cielo infernale.

Io - Pablo Ruiz Picasso - rivesto l'umile compito di ridisegnare, con estrema semplicità e efficace espressività, l'atto da te compiuto. Quindi, la tela che, statica e dinamica allo stesso stempo, è interposta tra il tuo corpo e la parete di appoggio.

In essa ho raffigurato teste, piedi, arti, elementi corporei privi di vita, tagliati repentinamente dal fuoco assassino. Ho volutamente confuso oggetti e soggetti, sovrapponendoli, capovolgendoli, i contorni sono linee disordinate, uniscono corpi umani, animali, oggetti che davanti al Nulla assumono la stessa dignità e le stesse sembianze, motivo valido per spiegare l'assenza di qualsiasi assetto prospettico, assolutamente inutile davanti a ciò che è realmente distrutto e disintegrato. Innanzi a te, Uomo, l'Essenziale.

Ho inserito successivamente due lumi accesi, simbolo di una qualsiasi speranza benigna a venire, ho tentato un'ancestrale ricostruzione del tuo Mondo morale/spirituale, attraverso un piccolo, quasi invisibile, fiore, la cui esegesi di parecchi critici posteriori al sottoscritto è sicuramente coincisa con ciò che ho appena affermato sopra.

Uomo, non orripilarti davanti alla pura astrazione artistica. Orripilati della tua concretezza e della realtà da te prodotta e concepita. E non pensare minimamente che quest'opera sia una sorta di "rimprovero" alla tua specie. Poiché anch'io appartengo ad essa.

Pablo Ruiz Picasso, Guernica, 1937, Olio su tela, 349x776 cm, Museo Nacional Reina Sofia, Madrid

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