...e insomma niente, ero indaffaratissimo come al solito a sbattermi la capoccia da mezz'ora davanti a Google per riuscire a capire, una benedetta volta per tutte, se il Chupacabra esista davvero dalle parti del Messico oppure no. Affascinante e notturna realtà o più banalmente una storia messa in piedi da qualche simpatico ragazzuolo latino con i baffetti? Uno magari di quelli che non ha molto da fare e che fa perdere tempo a uno impegnatissimo come me, come si evince, su molteplici fronti... Distrutto dal tremendo enigma il mio sguardo cercava conforto altrove quando, d'improvviso, ecco l'intermezzo che serviva a distogliere la mia mente dalle lugubri faccende di cui sopra: "Perchè non rompere le scatole a Zanardi"? Si. Rompere le scatole a Zanardi poteva davvero risultare un ottimo diversivo in quella notte fredda e uggiosa.
...Ciao Paolo dunque ecco le mie domande per DeBaser:
1. Attualmente se guardi nello specchio che cosa vedi (se dici "un sex symbol" cazzo giuro che l'intervista termina qui!)?
Vedo il mio bel viso che mi sputo in faccia (altro che sex symbol... )
2. Il tuo disco "Portami a Fare Un Giro" è interessante: ci sono molte atmosfere sonore differenti l'una dall'altra. In una traccia ci si rilassa come se si stesse sotto al sole in riva al mare, quella dopo sembra di essere nel mezzo di una scena movimentata di Gatto Nero Gatto Bianco di Kusturica (il riferimento è ovviamente per le frequenti sonorità "balcaniche"). Da cosa nasce l'album? Quali sono stati gli "input" che ti hanno fatto dire "Oh! Adesso basta! Mi metto qui e scrivo le canzoni per il mio album perchè voglio parlare di..."? Che cosa facevi prima di fare il musicista?
L'album nasce dalla necessità di dare forma alle tante canzoni scritte per il mio vecchio gruppo, i "Borgo Pirano". Non volevo parlare di niente in particolare, se non di quello che vedo, dentro e fuori me. Prima del musicista facevo: il soprastante tra gli operai di mio padre, il factotum in un locale di Roma e, last but not least, il drogato a tempo pieno...
3. Parlaci degli artisti che più hanno influenzato il tuo modo di scrivere e svelaci quali sono al momento le tue band preferite italiane e straniere.
Gli artisti che mi hanno influenzato sono troppi e mai fondamentali. Il mio disco preferito attualmente è "Gran calavera elettrica" di Cesare Basile. Un grande artista a cui mi sento in qualche modo vicino.
4. Sei uno che legge molto? Dai tuoi testi si direbbe che passi molto tempo a curare la scrittura. Qual'è l'ultimo libro che hai letto? Di che cosa parla?
Leggo molto, anche se meno di un tempo. Le mie attuali letture (sempre incrociate) sono: "Il tao della fisica" di Capra, "Le nozze di cadmo e armonia" di Calasso e "Filosofia nel boudoir" del gran marchese De Sade...
5. Infine una mia curiosità da schizzato: Se avessi l'opportunità di rinascere strumento musicale cosa sceglieresti di essere, in che epoca vorresti essere suonato e soprattutto da chi?
Vorrei essere le splendide labbra di Billie Holiday che mi cantano "Violet for yours furs"!!!
"Grazie infinite per la disponibilità" scrissi, ma subito l'aria si fece nuovamente pesante e cupa. Avevo cose ben più importanti e sinistre di cui occuparmi. Tornai a Google. "E adesso a noi due..." dissi sogghignando amaramente "bestiaccia demoniaca..." .
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