Testimoniare l’Aldilà in vita è un’esperienza condotta da chi, tra dolori e privazioni, supera i confini dell’esistenza e si fa portatore della verità. Una verità che è visione divina, rivelazione vissuta nell’attimo, impossibile da decifrare o diffondere.

E’ questa l’essenza del martirio, come ricorda l’ambizioso “Martyrs”, film dalla durezza sconvolgente, nuovo capitolo nella storia di un genere come l’horror che, da tempo, pareva giunto al capolinea.“Martyrs” è una strada senza sbocchi, un autentico calvario che la protagonista Anna vive in prima persona e al quale non può sottrarsi in alcun modo. L’unica via d’uscita dall’orrore è allora l’ascesi, raggiunta a fatica dopo torture, percosse e, in ultimo, una scarnificazione che sembra privare la giovane di tutto e che, invece, le dona il bene più profondo: la dissoluzione del corpo oltre la vita e la morte, l’estasi, l’unione con l’assoluto. Il finale lascia più di un dubbio e l’impressione è che la scelta interpretativa equivalga ad una scelta “di fede”: credere o meno a ciò che Anna ha visto, con il rischio di mettere in discussione l’intera esperienza da lei vissuta…Dal macabro walzer di sangue lo spettatore esce scosso, disorientato da continui cambi di prospettiva e da riprese veloci, disturbanti, che diffondono un inquietante senso di realismo, degno della migliore Nouvelle Vague. Il grande pregio di “Martyrs” sta forse proprio in questo: nella capacità di trascinarci per i capelli e coinvolgerci in una spirale estenuante come poche, per poi condurci, con mano esperta, al di là di ogni dimensione terrena, in un mondo parallelo di visioni pure e incontaminate, in cui è celebrata l’essenza stessa dell’immagine in movimento. Così, l’occhio estatico di Anna diventa finalmente il nostro, testimone (in)consapevole del grande martirio del cinema.

 
"Il mondo ormai è così fatto che non ci sono altro che vittime. I martiri sono assai rari; i martiri sono tutt'altra cosa. Il martire è un essere eccezionale […] Egli sopravvive alla sofferenza, sopravvive alla privazione, si fa carico dei mali della Terra e si abbandona. Egli trascende se stesso […] si trasfigura…"

 

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