Texone in origine appartenente a mio nonno, fù lui a trasmettermi la passione per questa serie di fumetti. Nascendo io come lettore accanito di Zagor all'inizio lo schivavo trovandolo troppo serioso, ma crescendo quelle storie di alieni e scenziati pazzi hanno iniziato a starmi stretto e allora lo rinnegai per una serie mooolto (sarcasmo) più verosimile e vicina alla realtà di quei tempi.
Dopo questa disgressione, passiamo alla recensione: la trama per una volta si distacca dalle solite, ovvero si svolge in Sud America e vede Tex e Figlio (il mio personaggio preferito) che vanno in 'sto paese per aiutare un amico. Non continuo per evitare spoiler, ma vi dico solo che ci sarà un colpo di scena che mi ha colpito alla prima lettura
E ora la parte più importante: i disegni. Mamma mia che disegni! Stupendi! (Non è sarcasmo), dei disegni che lo rendono forse il mio Tex preferito, e il meglio lo si trova nella scarna e bellissima sequenza della battaglia nella strettoria: da una parte, i nostri, ovvero Tex e gli indiani contro i gauchos e i soldati argentini (Kit Willer intanto insieme alle donne e ai bambini scappano tra la neve delle Ande)
In questa sequenza dove i rigidi schemi vengono stravolti e lance e altre armi si sovrappongono negli spazi bianchi, viene letta tutto d'un fiato dallo spettatore, che si può immedesimare tanto da quasi sentire i rumori della battaglia che infuria.
Ovviamente Tex ne esce vivo, e questa volta l'incontro tra padre e figlio nelle Ande non risulta melenso ma toccante
Non lo consiglierei a qualcuno alle prime armi con questa serie, perché leggendo altri Tex dopo di questo rimarrebbe deluso dato che poche altre storie hanno eguagliato questo livello.
Per chi invece guarda questa serie con differenza, non voglio, pretendo che legga questo Texone e cambi idea, diamine!
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