Dopo aver tanto letto, adesso scrivo anch'io.

Qui ho trovato recensioni ben scritte e competenti su tutti i dischi che amo di più, spesso robe vecchie e parecchio strane, e non posso credere che questo manchi all'appello. Ho provato e riprovato le varie opzioni di ricerca, ma proprio non esce. Ebbene si, accetto la sfida che il destino mi riserva, mi ci metto.

Il fatto è che non sono in grado di darvi una recensione colta; vorrei che la leggeste come fosse una specie di pizzino, un messaggio in bottiglia, un suggerimento tra amici inviato in una domenica mattina insolitamente libera.

Si tratta del doppio live Travels del Pat Metheny Group uscito nel 1983.

Le registrazioni risalgono a ottobre/novembre 1982 e provengono da un tour americano.

Alla batteria troviamo Dan Gottlieb, che fa egregiamente il suo lavoro, anzichè il solito Wertico, e gli altri che suonano sono i soliti che ben conoscete e che non vi sto a ricordare. Da notare che l'unico percussionista presente è Nana Vasconcelos, che azzarda all'occorrenza qualche angelico vocalizzo.

Non erano ancora famosi a livello planetario, e l'energia che si percepisce nelle esecuzioni è proprio quella di chi è giovane ed ha un grande avvenire davanti. Il sound è già maturo, le armonie avvincono e convincono, la compattezza del gruppo è mirabile ed il prodotto finale è raffinato e potente allo stesso tempo.

Quando ascolto questo disco mi pare di vederli, aiutato anche da due splendide foto con forte dominante rossa che li ritraggono in azione all'interno del libretto. Liberi e scatenati, tenuti insieme e guidati da una sorta di trance agonistica fatta di lucida consapevolezza artistica, chiarezza di pensiero e purezza di ispirazione. Insomma, un momento di grazia quando ancora tutto era da fare e l'euforia creativa non conosceva i compromessi, sia pure pregevoli, dell'età matura.

Le tracce sono undici, mi permetto di segnalarvi solo la formidabile " Are you going with me? " che veniva eseguita dal vivo anche negli anni successivi (a Verona nel '98 direi che ha aperto proprio con questa), e la suggestiva " Farmer's trust " che accompagna gli ultimi struggenti attimi del bel film Fandango quando Costner ragiona sulle sue incerte prospettive.

Ma quello che voi amanti di Pat, Lyle e del meraviglioso Gruppo apprezzerete, se vi metterete all'ascolto, sarà il sound che quest'opera sprigiona, un sound che esprime in modo genuino e persino più diretto tutte le belle cose che sarebbero venute dopo.

Buon ascolto, saluti a tutti

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