Follia di Patrick McGrath esce in Italia nel 1998 ed ha un'immediato successo. Oggi è utilizzato negli studi di psicologia clinica e grazie al passaparola su internet trova nuova vita. Del resto il tema trattato è il femminicidio.

Ambientato nel 1959 in un ospedale psichiatrico vittoriano. Il manicomio è ancora un luogo infernale, la farmacologia è blanda e spesso i pazienti sono abbandonati al loro destino. Il romanzo riesce a spiegare perfettamente quello che accade nella mente dei protagonisti che ora vittime, ora carnefici girano in un vortice continuo.

A narrarci la vicenda è il Dottor Peter lo psichiatra della struttura e segretamente innamorato di Stella, moglie frustrata ed infelice, di un suo sottopposto, Max.

Uno dei pazienti più gravi è Edgar, un uxoricida violentissimo, ossessionato dall'abbandono e dal controllo di donne attraenti come la sua ex moglie. Edgar è un uomo bello e maledetto. Un'artista inquieto e psicotico.

Edgar e Stella durante una festa si incontrano e durante un ballo si innamorano perdutamente di un amore patologico e totalizzante che travolge tutto e tutti.

Protagonista e specchio di una follia che alla fine diviene collettiva è lei, Stella, il contrario dell'archetipo femminile di madre e moglie.

Il potere descrittivo dell'autore è incredibilmente efficace nel portarci a sensazioni quasi visive e tattil come nella scena terribile della morte del figlio.

La psicologia è ancora una scienza giovane e nonostante i suoi 200 anni non riesce a stare al passo coi tempi. Troppi sono i cambiamenti sociali e culturali nel mondo ed i campi d'azione.

Oggi da un punto di vista diagnostico esiste un manuale il DSM-5 elaborato negli Stati Uniti. Un sistema di classificazione che tenta di suddividere le malattie mentali in categorie diagnostiche sulla base della descrizione dei sintomi (ovvero, le modalità espressive e comportamentali dei soggetti come riflesso dei propri pensieri ed emozioni).

Al fallimento della psicoanalisi si sono diffusi oggi nuovi metodi di cura più "veloci" e maggiornente al passo con i tempi ma non è abbastanza.

Il metodo più diffuso è il cognitivo comportamentale ma la frontiera farmacologica è talmente all'avanguardia che spesso molti disturbi possono essere curati senza ricoveri e seguendo una regolare psicoterapia.

L'arte ha dato il suo grande contributo alla psicologia, al punto che, oggi, i percorsi artistici sono spesso organizzati all'interno dei luoghi di accoglienza per pazienti psichiatrici o con problemi psicologici. La musica, la pittura, il teatro sono strumenti per far rielaborare con dignità tantissimi disturbi o situazioni.

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