È consigliato agli amanti del pianoforte solo questo cd di Paul Hindemith (1895-1963), compositore dalla forte personalità che pagò con l'esilio la sua indipendenza dal regime nazista, e che musicalmente subì l'ostilità dei colleghi per non essersi voluto piegare alle regole in voga ai suoi tempi: da una parte i dettami dodecafonici imposti da Schoenberg, e dall'altra la controriforma neoclassica voluta da Stravinskij.

Il "Ludus Tonalis" è un lavoro della maturità di Hindemith, composto nel 1942. È una raccolta di 25 brevi pezzi per pianoforte, per una durata complessiva di un'ora. Musica tonale ma per nulla banale né nostalgica dei bei tempi andati: suona al contrario modernissima, robusta nel suo affidarsi al contrappunto, ed è quasi uno sfoggio di virtuosismo compositivo dove si utilizza un linguaggio musicale appartenente alla tradizione (la tonalità appunto) per rivoltarsi contro quella stessa tradizione, per costruire qualcosa di nuovo dalle sue ceneri.

A uno sguardo appena attento, il "Ludus" rivela una organizzazione molto rigorosa: come ogni gioco, ha anch'esso le sue regole. Va detto intanto che il gioco tonale è composto da 12 fughe, tante quante sono le 12 tonalità della scala cromatica (do, do diesis, re, re diesis, mi, fa, eccetera). Se prendete 12 oggetti qualsiasi e li disponete in fila su un tavolo, gli oggetti saranno separati da 11 spazi vuoti. Così Hindemith separa le sue 12 fughe con 11 interludi, che hanno la funzione di transizione da una fuga all'altra: senza appartenere a una tonalità in particolare, gli interludi si muovono dalla tonalità della fuga precedente alla tonalità della fuga successiva. Bella idea, no?

Ma 12 più 11 fa 23. Mancano ancora due brani per arrivare a 25. Così Hindemith piazza un preludio davanti al suo castello di carte e un postludio dietro, e adesso i conti tornano. Anzi, se vi capita tra le mani lo spartito del preludio, provate a capovolgerlo, cioè a girarlo di 180 gradi: vedrete le note del postludio, che è l'inversione retrograda del pezzo iniziale. Sarà un gioco, ma anche questo fa parte di quella magia chiamata musica.

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