Meno violento di Taxi Driver (1976), meno sofisticato di American Gigolo (1980), Light Sleeper (1992) di Paul Schrader completa idealmente una trilogia sulla nevrosi maschile metropolitana. Il protagonista, John LeTour, è un D.D., ovvero un drug dealer, uno spacciatore, come il pedestre titolo italiano non manca di svelare. LeTour non spaccia per la strada ma serve solo l’alta società di New York, che richiede servizi a domicilio.
Come il tassista Travis Bickle e il gigolò Julian Kay, John vive ai margini della società, immerso nella notte e in una profonda crisi esistenziale. A quarant’anni, ex-drogato e "pulito" da due, deve affrontare la fine della sua “carriera”: il suo capo Ann, (una convincente Susan Sarandon), è autoritaria ma anche comprensiva. Di mezz’età anche lei — rassegnatevi, quarant’anni sono la mezza età, a meno che non pensiate di diventare centenari — vuole abbandonare il traffico di droga per dedicarsi ai meno rischiosi cosmetici e vorrebbe convincere John ad entrare nel nuovo business.
John, insonne, confuso, preoccupato per il futuro, pensa piuttosto vagamente di dedicarsi invece alla musica pop e riempie quaderni di pensieri ingarbugliati che distrugge appena completati. Non è un uomo colto e per sostegno emozionale frequenta una veggente che gli legge l’”aura”.
L’incontro casuale con la sua ex, Marianne, sotto una pioggia torrenziale, riaccende vecchie ferite e speranze. Anche Marianne è un’ex-drogata, e appare subito ostile e ambigua. I due, zavorrati dal passato, si confrontano con la turbolenta relazione distrutta dalle droghe, mentre sullo sfondo si muove un’oscura trama di omicidio.
L’azione si svolge quasi interamente di notte, in una Manhattan soffocata da uno sciopero degli spazzini che amplifica il senso di degrado e isolamento. Willem Dafoe, straordinario, dà a John una fragilità tenera e inquietante. Tra limousine che lo isolano, appartamenti di lusso e locali alla moda dei suoi altolocati clienti, John cerca un riscatto che sembra impossibile.
Come Travis e Julian, anche John va incontro al suo destino violento in una notte burrascosa, sostenuto da un’unica presenza amica. La colonna sonora, perfetta, sigilla questa storia di solitudine e malinconia con un ineludibile tocco di grazia.
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