Ecco a voi il capolavoro. CAPOLAVORO. Un calcio in culo a tutti gli stereotipi musicali della nostra epoca, e a tutti i benpensanti degli anni '60, volete pensare ad un disco innovativo, ecco a voi Champagne di Peppino Di Capri, per brindare ad un incontro su una spiaggia napoletana di metà autunno o tardo primaverile.
In "Piano Piano Dolce Dolce" il grande Peppino al pianoforte strimpella 4 note su un giro di basso ribassato e pesante come una montagna, il titanic in una bottiglia di vetro pronta a rompersi in mille pezzi. Il Nostro Peppino continua a menare il can per l'aia in "Un Estate Fra Le Dita" dove ad una batteria dalle sfumature prog si innesta un suono di chitarra blues-rock dai forti accenti marzulliani, con sempre il basso pulsante a dettare legge e ritmiche da punk assatanato e disacerbato (così quantificabile in uno che nn sappia neanche cos'è il tastierino casio). In "Voglia Di Thè" il nostro confessa la sua mai celata propensione poi per il thè Infre è buono qui è buono lì.
Un Capolavoro Dicevamo. Piu che comprare questo masterpiece vi consiglio di andare ad un live del nostro romantico eroe e subito dopo di recarvi urgentemente in una toiletta servita di tutti i confort possibili sul mercato tra cui la tavoletta di un water possibilmente candida al tatto e malleabile all'olfatto.
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