Chiunque si accosti a questo lavoro è pregato di riporre serietà, intellettualismi e velleità da critici musicali.
Kaleidoscopic Vibrations: Electronic Pop Music from Way Out un disco da ascoltare con leggerezza, senza cercare il pelo nell'uovo. Per gli amanti dei generi si potrebbe parlare di Space Age Pop, Musak e Techno-Pop. In realtà questo lavoro è solo una scusa per provare le possibilità di due nuove apparecchiature, rivoluzionarie per il periodo: il Moog Synthesizer e il Jenny Ondioline. E così, di cover in cover, ascoltiamo brani celebri, alcuni dei quali marcati da una certa allure di sacralità (Moon River, Strangers in the Night, Mas Que Nada) che si alternano alle composizioni originarie del duo, tra momenti demenziali (Third Man Theme, ad esempio), naïve (Winchester Cathedral) o semplicemente sconcertanti (la citata Mas Que Nada, in una incredibile versione Space Age Pop!).
Per immergersi nell'ascolto di questo disco è necessario liberarsi dai pregiudizi, avere un buon senso dell'umorismo e non prendersi sul serio. Tutte buone cose no?
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