Musica X, il fattore X dei Perturbazione è quello di espandere un attimo il proprio pubblico e la propria fama.

La conferma è anche la loro partecipazione all'ultimo festival di San Remo.

Le prime due tracce sono, per l'appunto, quelle presentate al festival della Musica Italiana, "Unica" ha tutti i presupposti per essere un vero singolo, ritornello orecchiabile, tema sull'amore e dopo il primo ascolto la si canticchia già. Mentre "l'Italia vista dal bar" sinceramente è la solita canzonetta su noi italiani, sempre lamentosi ma senza muovere un dito per cambiare le cose, i politici che non hanno idea di cosa fare, il calcio, chiacchiere da bar ecc... insomma una canzone un po' "banalotta" (passatemi il termine).

Passate queste prime due canzoni (aggiunte all'album dopo la partecipazione Sanremese) inizia il vero disco, con "chiticapisce" si torna subito in pieno stile Perturbazione, 

maliconici, un po' adolescenziali, così anche come in "diverso dal resto"; un vero e proprio inno alla musica in tutte le sue molteplici forme è inviee la title track, anche se l'argomento sembrerebbe trito, ne viene fuori una buonissima traccia, dai risvolti elettronici.

"Mia figlia infinita" è la mia canzone preferita del disco, è una lettera che un padre premuroso scrive per sua figlia, la dolcezza di questo pezzo è disarmante; nella seguente "i baci vietati" (duetto con Luca Carboni azzeccatissimo) si parla ancora di generazioni, in questo caso la difficoltà del parlare con i propri genitori di argomenti "scottanti" e scomodi, il dubbio è: si è contenti di non parlare di ciò per evitare situazioni imbarazzanti, oppure ci si accontenta di non farlo?

L'ossessione è invece il tema principale di "ossexione" e "questa è Sparta", la prima ossessione è il sesso, mentre la seconda è l'ossessione per l'apparire, quindi la superficialità

che ne deriva ma anche l'ipocrisia di chi dice che l'apparenza non conta: "La bellezza affermano non ha nessun valore soltanto che se manca si sanguina e si muore".

 

In conclusione è un buon disco, niente più, a mio parere un po' lontano da dischi come "Pianissimo fortissimo" e "Canzoni allo specchio", i Perturbazione con questo disco hanno provato a raggiungere il grande pubblico (meritandoselo), rimanendo comunque loro stessi senza scendere a troppi compromessi.

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