A volte la mia “compactoteca” (per dirla alla spagnola), frutto di acquisti occasionali o di scelte mirate, mi regala delle piacevolissime scoperte, come il CD oggetto di questa recensione.
A dire la verità non è merito della mia fortuna o delle mie letture; il CD mi è stato regalato e non credo sia facilmente reperibile in commercio, se non tramite la magica vetrina di internet.

Si tratta di una serie di brani eseguiti su un rarissimo organo da camera del 1559, anno della sua costruzione, restaurato circa 40 anni fa e conservato nel Castello Coira in Val Venosta (BZ).
E’ un organo “a baldacchino”, le cui canne sono racchiuse in un cassa di tale forma. L’aria viene fornita mediante due ampi mantici posti nella parte posteriore dell’organo.
Stante quanto riportano nel booklet, si tratta di un esemplare rarissimo, se non unico. Solo per questo meriterebbe l’interesse di chi apprezza l’organo o gli strumenti antichi.

Ma il CD offre ulteriori spunti interessanti, essendo una piccola enciclopedia di brevi pezzi Rinascimentali e del primo Barocco europeo, per lo più sconosciuti alle orecchie dei più (gli unici nomi a me familiari tra i compositori citati sono Josquin Desprez e Andrea Gabrieli).
Per la maggior parte si tratta di intavolature da autori anonimi che, vi assicuro, suonati su tale strumento ottengono una nuova vita e un nuovo splendore.

E questo anche grazie al sapiente lavoro di Peter Waldner, definito come colui che “resuscita strumenti a tasti”, non a caso capace di combinare la propria raffinata tecnica con i singoli registri di questo splendido strumento, al fine di trasportare l’ascoltatore in epoche passate.

Grazie a questa magia, non mi stupisco di immaginare le danze a corte accompagnate da imponenti trombe rinascimentali in “Est-Il Conclu” o sorridere pensando alle acrobazie di un giullare accompagnato dal piffero in “Rocal Fusa” né tantomeno di scoprire l’originalità armonica e compositiva di un brano come “Upon La Mi Re” o di essere rapiti dalle variazioni per “Primer Registro Bajo”.
Sentendo alcuni di questi brani rinascimentali, diventa chiarissima la derivazione del basso continuo di epoca barocca.

Neanche a dirlo, aspettatevi di sentire Branduardi, così debitore nei confronti di questi piccoli ori riscoperti e tirati a lucido

Due parole solo sulla registrazione, davvero eccellente. Giustamente, si è molto vicini all’organo e se ne apprezzano tutte le sonorità e le “ruvidezze”. La stanza che lo contiene è raccolta, ma non influisce sull’intellegibilità dello strumento, che resta sempre ben definito in primo piano ma mai invasivo.

Cosa dire di più…mi riprometto di fare un giro nel ridente Trentino a scoprire questo piccolo tesoro. Vi saprò dire se mi colpirà quanto questo CD!

Peter Waldner, ORF, 1997, DDD

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