Il denominatore comune che legava prima Peter Gabriel, Tony Banks e Mike Rutherford e poi successivamente Phil Collins è stato la comune passione per la black music, i suoni della Motown in particolare. Qualche accenno a questi suoni lo si intuisce in alcuni momenti di "From Genesis To Revelation", l'ingenuo e ambizioso esordio di una band di ragazzi non ancora ventenni. Nei Genesis "adulti" queste influenze scompaiono quasi totalmente salvo poi presentarsi all'inizio degli anni '80 prima in "Duke" con la superba "Behind The Lines" e poi in "Abacab" con "No Reply At All" e "Paperlate", piccole concessioni della band ai loro gusti più genuini.
E' Phil Collins che inaspettatamente riprende la musica con cui è cresciuto costruendo alcuni dei brani più famosi della sua produzione solista, fin dal timido esordio con "Face Value", baciato poi da un'incredibile fortuna. "No Jacket Required" esce nel 1985 con i Genesis fermi dopo il "Mama Tour", il disco fin dal titolo vuole essere dismesso, una lavoro senza pretese in cui non è "richiesta la giacca" all'ascoltatore. Ennesimo best sellers del buon Phil "No Jacket Required" è un disco spensierato, facile ma che si lascia apprezzare nella sua pura orecchiabilità. L'inizio purtroppo è affidato a "Sussudio", grandissimo successo ma brano incolore e caotico caratterizzato da una pesante base di synt bass e condito da ottoni, vuole essere un brano black ma è stancante e lo stesso Collins lo reputerà uno dei suoi pezzi peggiori. Con "Only You Know And I Know" le atmosfere ballabili migliorano decisamente, e la cosa procede anche con "Don't Lose My Number" e soprattutto con la bella "Doesn't Anybody Stay Together Anymore" scritta con il Genesis a mezzo servizio Daryl Stuermer. Alcuni dei momenti migliori sono affidati alle ballate, in particolare al gioiello "A Long Long Way To Go", atmosfere rarefatte che aprono ad una ripresa molto calda e avvolgente cantata con Sting.
"One More Night" e "Inside Out" gli altri momenti da ricordare così come la chiusura con l'amico Peter Gabriel di "Take Me Home".
L'anno dopo per i Genesis sarà la volta di "Invisible Touch". In questo "No Jacket Required" non se ne percepisce ancora traccia seppur siano presenti Collins e Hugh Padgham alla produzione, segno tangibile che le responsabilità del suono plasticoso di quel disco sono da ricercare altrove. Purtroppo anche se sembra un eresia dirlo il maggior indiziato è Tony Banks.
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