Un gusto superiore” (Crac Edizioni, 2023) è un libro pieno zeppo di nomi e cognomi, di titoli di canzoni e di album. Che in copertina omaggia Claudio Rocchi (richiamato anche nel titolo, assieme a Paolo Tofani) e Jacopo Incani, alias Iosonouncane. “Volo magico n. 1” e “Ira”, passato e presente del cantautorato progressivo, “dal beat al bit” in soli cinquant’anni.

Ma in cosa consiste il cantautorato progressivo? È Piergiorgio Pardo, autore del volume, a fornire una spiegazione: non si tratta altro che di un tentativo di “coniugare l’antica arte popolare, classica, mediterranea, più tardi antifascista, dell’aedo, con la marea montante delle espressioni e delle tecniche legate alla musica giovanile e antiaccademica: rock, elettronica, etnica, jazz. Su questa linea cantautorato e progressive combaciano e nemmeno è un caso che i primi vagiti progressive in Italia siano rintracciabili in dischi legati al cantautorato”. Non fa una grinza. E Pardo è bravo a condensare mezzo secolo di musica coraggiosa e imprevedibile, incosciente e distante dai luoghi comuni. Musica bellissima.

L’autore parte accennando al rock’n’roll e alle prime avvisaglie di tutti quei cambiamenti che avrebbero trovato campo fertile a partire dagli anni ’70 dello scorso secolo. Ennio Morricone, “Senza orario senza bandiera” (il seminale album dei New Trolls) e poi Lucio Battisti, Lucio Dalla, Franco Battiato. Fino ad arrivare ai giorni nostri con i Baustelle, Andrea Chimenti, Morgan e, ovviamente, Iosoniuncane. Nel mezzo imprescindibili beautiful losers come Alfredo Cohen, Maria Monti, Mauro Pelosi nonché insospettabili del calibro di Sammy Barbot, Gianni Togni, Riccardo Fogli. Ma sono solo alcuni dei tanti nomi (non i soliti, una volta tanto) a cui Pardo fa riferimento all’interno di 322 pagine ricche di informazioni e recensioni uscite fuori dai solchi di oltre duecento dischi analizzati, sviscerati, approfonditi, scandagliati con dovizia di particolari, contestualizzando il tutto nei periodi storici di riferimento e concludendo con una serie di interviste inedite particolarmente interessanti,

Piergiorgio Pardo, collaboratore del mensile Blow Up, musicista e conduttore radiofonico, mena le danze con cognizione di causa, affidandosi a una penna brillante e a una scrittura quasi torrenziale. Forse il miglior libro musicale uscito negli ultimi anni.

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