No. Di certo non mi lascio sfuggire questa occasione. Che occasione? Quella di dire due parole su questo disco su cui nessuno ha inspiegabilmente impegnato orecchie e tempo per parlarne a dovere.
Chi sono i Pornosonic? E' presto detto: probabilmente la migliore band in circolazione che abbia mai scritto e suonato musica per film porno. Ma facciamo un passo indietro nei primissimi anni settanta, quando il divo del cinema hard californiano Ron Jeremy, famoso per le dimensioni del suo pene (e perché sennò!) e per la capacità D'Annunziana dell'autofellatio, incontra uno dei più famosi turnisti della scena musicale made in LA. Da cotanta arte sublimata in solo due persone nasce il progetto Pornosonic: mettere la creatività musicale al servizio del nascente business porno-cinematografico. Va subito detto che le clausole contrattuali assicuravano l'anonimato ai singoli componenti del gruppo per evitare ricadute negative alla loro carriera a causa di qualche anima candida, e perciò non ci è dato sapere a chi dobbiamo questa perla nascosta, ma possiamo immaginare che si tratti di gente con i controattributi. Sì, perché il disco suona maledettamente bene: è accattivante, coinvolgente e ci fa immergere pienamente nell'atmosfera di quei primi e ruspanti film a luci rosse, pieni di uomini baffuti e basettoni, donne vere e non sintetiche come adesso e tutti, uomini e donne, con una spiccata allergia a rasoi e creme depilatorie.
Il disco è in effetti una compilation dove trovano spazio dieci brani tratti dalle colonne sonore di altrettanti film usciti tra il 1972 e il 1976 che non avevano mai avuto l'onore di occupare i microsolchi di alcun vinile. Ingiustizia suprema questa: sino all'anno d'uscita di questo disco (2003) nessuno aveva mai avuto l'onore di ascoltare queste note senza avere almeno una mano occupata. Ingiustizia parzialmente rimediata l'anno seguente quando uscì addirittura la colonna sonora intera di uno di questi filmetti educativi. Ma andiamo con ordine: il disco in questione è un concentrato di funky-groove di primissima qualità dalle sonorità prettamente seventies dove abbondano chitarra Wah-Wah, basso coinvolgente, fiati ed Hammond quanto basta, il tutto sapientemente dosato senza strafare e senza particolari punti deboli. L'ascolto è piacevolissimo e scorrevole (anche perché i brani sono tutti intorno ai tre minuti) e non lascia indifferenti: bisogna muoversi, in che modo decidetelo voi... I film da cui sono tratti i pezzi hanno nomi evocativi come "Dick Dagger's Big Dick Dilema" e "A Happy Ass" e le canzoni titoli stile "Sex Starved Secretaries" e "Spiderpussy" (non credo ci sia bisogno di traduzioni) e sono introdotte da gustosi intermezzi di Ron Jeremy in persona e colleghe. Le canzoni sono tutte valide ma tra di esse segnalo "Cramming For College", dove un Jeremy in veste di professore annuncia nell'intro un esame molto speciale ad una classe di allieve e, alla domanda di delucidazioni di una studentessa, attacca un superbo riff di clavinet che fa da apertura ad un pezzo ritmato che spinge a muovere il bacino lasciando intendere la natura dell'esame, peraltro ben esplicata da Jeremy stesso. Altro brano da segnalare è "Nice N' Sleazy Does It", l'unico pezzo lento e atmosferico che fa bella mostra di sé con un bel riff di basso, batteria e percussioni ad accompagnare il magnifico suono di un Hammond pilotato a dovere con contorno di chitarra Wah-Wah ad arricchire l'atmosfera.
Insomma, se da bravi cultori, volontari o meno, del cinema porno vi siete mai chiesti da dove venissero quelle sublimi colonne sonore che hanno accompagnato le vostre nottate adolescenziali e non solo, questo è il disco che fa per voi. Buon ascolto!
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