Se in gioventù, per farsi sentire, si tende ad alzare la voce a costo di rischiare, chessò, la nota a scuola, o la punizione a casa, con la maturità vengono placati animi ed urla. Il giovane alza la voce per passione, e sta' sicuro che si farà sentire. L'assennato pondera, conta fino a dieci e sarà quel che sarà.

Il primo omonimo mini album dei Rainer Maria (1996, Polyvinyl) è composto da una lega di entrambi gli elementi: una dose di carattere e personalità, tipici dei dischi della maturità, e la foga adolescenziale, le incaute attitudini prettamente giovanili, acerbe, che spesso si presentano nei dischi d'esordio.

Il trio newyorkese si forma nel 1995. Caithlin De Marrais e Kyle Fischer (rispettivamente anche basso e chitarra), influenzati dalla vocalità emo (non abbiate paura) della precedente decade, si conglobano al microfono, per lo meno nelle prime produzioni, per armonizzare le loro funeste melodie in chiave nineties ("Summer & Longer"), suggestionata anche da ascendenze esercitate da alcune malinconiche atmosfere previste qualche anno prima dagli Slint ("I Love You Too", "Rain Your Hand").

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