Domanda: è questa l'Italia sonora da esportazione?

Onestamente mi auspico che non sia solo questa, perché in Italia abbiamo parecchie altre realtà, decisamente più interessanti, e che purtroppo nuotano ancora al largo (nel senso che non hanno raggiunto contratti discografici significativi, nonostante le ottime potenzialità dimostrate). Ma se i Raintime possono servire quale testa di ponte per aprire la via anche ad altri, ben vengano, visto che, pur se il sound è discutibile, hanno le potenzialità per ottenere buoni riscontri commerciali. E probabilmente, se anziché finire con l'ottima Lifeforce Records (comunque fortemente caratterizzata in senso metal-core), fossero capitati dalle parti di qualche etichetta dedicata esclusivamente al metal, avrebbero potuto sfruttare in maniera ancora più evidente il proprio potenziale.

Un potenziale fatto di heavy metal classico suonato portandosi appresso un bagaglio metal-prog palese, con una ricerca della melodia costante (a tal punto che spesso pare di essere al cospetto di una sorta di power pop metal), qualche accenno di death metal scandinavo (sebbene mai troppo convinto) e un supporto costante e costantemente magniloquente delle tastiere.

Se ai Raintime piace così ben venga, però spesso si ha la sensazione di ascoltare un album prevedibile (anche nella cover di "Beat It" di Michael Jackson). Mi sa che questa è roba buona per il Giappone...!

Elenco tracce e video

01   Flies & Lies (05:00)

02   Rolling Chances (04:37)

03   Apeiron (04:21)

04   Rainbringer (04:01)

05   Finally Me (04:33)

06   Tears of Sorrow (03:54)

07   The Black Well (04:43)

08   Beat It (03:43)

09   Another Transition (04:27)

10   Burning Doll (01:10)

11   Matrioska (05:46)

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