1°giocatore:"Che carte di merda stasera!"... 2°giocatore:"Fold"... 3°:"Vado via, vado via, e penso che finita questa basta... non è proprio giornata"... 4°:"Cazzo, non copro neanche il piccolo buio con ste cartacce" ... 5°:"Dai proviamo, più per disperazione che per altro, call"... 6°:"Ho messo il grande buio? Allora check, check, più per la curiosità di  vedere il flop che per altro".

Chi con gli amici ogni tanto si diletta in una partita di Texas Hold ‘Em sa che nella maggior parte delle mani queste sono le frasi che girano per il tavolo. E non potrebbe essere altrimenti, ognuno non è mai soddisfatto delle carte che ha e neanche di quelle in tavola perché ha paura siano troppo belle per gli altri.

Si arranca così, aspettando la mano che alcune sere non verrà mai, andando all-in con Q-8 per rassegnazione, oppure morendo pian pianino tanto che l'ultimo giro non riusciamo a coprire neanche il big blind.

Poi qualcuno degli eliminati, sprofondato nel divano con una sigaretta in mano e l'altra dietro l'orecchio da un paio d'ore e con lo sguardo assonnato ma già proiettato all'indomani mattina lavorativo, inizia a fare zapping e passando per Italia1 becca "Poker Mania", e tutti per la prima volta notano, oltre la coltre fumosa che si è formata ad altezza d'uomo, la televisione. E la partitina reale scende in secondo piano, mentre ammaliati si ammirano le prodezze dei grandi pokeristi nei migliori Casinò del mondo.

La differenza è lampante: saranno bravi, saranno esperti, ma non è possibile che ogni mano sia un Film d'avventura con intrecci incredibili quando quelle che hai giocato finora tu al massimo si potevano paragonare ad una puntata di McGiver per prevedibilità. Il programma, per gli interessati, non sarebbe neanche malvagio, Max Pagano è un buon giocatore che sa spiegare con terminologie accessibili le giocate più intricate, e Ciccio Valenti è lì perché forse un posto in Mediaset da qualche parte dovevano pur trovarglielo... ma ad alcuni potrebbe risultare addirittura simpatico, anche se a me ha sempre fatto tristezza già quando a "Controcampo" aveva il compito di sollevare simpatia a comando con immagini divertenti dagli stadi d'Italia.

Il fatto è che più che incentrata sullo sviluppo della mano in corso, la trasmissione mi sembra più costruita attorno al sensazionalismo ed alla propaganda del Texas Hold ‘Em; sarebbe secondo me più utile soffermarsi meglio sulle percentuali di vincite una volta che si scopre il flop, oppure visualizzare le mani giocate o passate da un determinato giocatore. Perché il punto è che, anche se i soldi reali in premio ci sono e sono tanti, a quello che guarda la televisione alle 2 di notte non frega niente se il primo vince 1 milione di dollari o mezzo, come non penso interessi l'intervista alla moglie del tal concorrente o la retrospettiva con tanto di riprese in stile "tronisti di Maria De Filippi" del profilo dell'altro giocatore.

Perché la conseguenza è che la settimana successiva alla solita pizza & pokerino a casa di amici ti vedi arrivare quello con gli occhiali da sole perché ha scoperto che le pupille cambiano di dimensione quando uno è nervoso: verissimo ma magari questo non sa che il colore vale meno del full. Trovi il tuo amico che va all-in con J-4 perché "tanto può capitare di tutto... come quella puntata dove Gus Hansen ..." e quello che si legge persino i libri per diventare un campione e poi non sa fare i conti e rilancia sempre sbagliato.

E allora, Max e Ciccio, fateci vedere anche qualche mano schifosa, capiterà anche agli dei del poker, o no?

Ah un'altra cosa, Valenti: il tuo urletto "aaaaaaaal-innnn" che vuole infondere gioia, molte volte è pronunciato dal giocatore che è rimasto talmente corto da rendersi conto di essere obbligato a puntare tutto, dunque tutto questo gaudio non so dove sia. Anche perché poi, quando uno perde (e chi gioca fra amici sa bene che è così) le ragioni sono :

•1)      La nostra sfiga

•2)      Il culo dell'amico

•3)      Il fatto che ormai era tardi e volevamo andare a casa; anche se poi rimaniamo un altro paio d'ore saccheggiando il frigo del padrone di casa o commentando quelli che sono rimasti in partita. Perché dai diciamoci la verità: se fossero venute a noi le sue carte... avremmo vinto di sicuro.

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