Ho molto apprezzato Cormac Mccarthy nei suoi romanzi "Non è un Paese per Vecchi" e "The Road". Le versioni cinematografiche sono state tutte e due convincenti (più quello dei fratelli Coen che quello di Hilcoat) e quindi non potevo farmi sfuggire questo film con una sua sceneggiatura originale, unita alla regia del grande Ridley Scott.

"The Counselor" è un film abbastanza sottovalutato, non è piaciuto praticamente a nessuno, giusto a me ed altri quattro gatti. Dopo averlo visto qualche anno fa, non avendo compreso tutte le critiche a cui erano state rivolte, mi sono voluto procurare la versione estesa con 20 muniti in più (ma devo dire che rispetto alla versione uscita al cinema, non ci sono differenze particolari). Il film è imperfetto, bisogna ammettere che certi dialoghi possono risultare ridondanti, a volte McCarthy sembra quasi compiacersi, però non si rimane indifferenti al fascino che pervade la storia. Il procuratore (non viene mai rivelato il suo nome, come un altro personaggio di un film di tematica simile, "The Pusher" con Daniel Craig) entra in un affare e di conseguenza in un ambiente in cui nuotano pescecani, gente molto più dura di lui. Ridley Scott riesce a descrivere il vortice in cui viene inghiottito, un'angoscia progressiva e una parabola verso l'inferno, con un finale che difficilmente potrebbe essere meno pessimista.

SPOILER: Alcune scene rimangono impresse tipo l'interessante conversazione sul "Bolito" e la conseguente messa in scena con l'omicidio spettacolare di Westray (Brad Pitt) oppure l'"incidente" motociclistico in cui viene coinvolto il corriere.

Il cast fa il suo dovere e tra i vari Fassbender, Pitt, Cruz e Bardem, la migliore del lotto è sicuramente Cameron Diaz. La sua Malkina è una donna di personalità, arpia e abile manovratrice, capace di fare benissimo il doppio gioco, protagonista di una scena cult, metafora della decadenza del mondo globalizzato. Sono convinto che "The Counselor - Il procuratore", sia un film che nel tempo verrà rivalutato. Ci sono dei rimandi e dei dialoghi che in un primo tempo non vengono notati, con più visioni si riesce ad apprezzare meglio quello che ci vogliono mostrare McCarthy e Scott.

Voto: *** 1/2

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