06 giugno 1944, Normandia. Primo mattino, freddo, cielo ovviamente plumbeo ma non per le nuvole nere che minacciano l'area. Ma per l'inferno di piombo che sta per scatenarsi. Inizia l'operazione Overlord che consiste nello sbarco di divisioni statunitensi sulle spiagge della Francia del Nord. Friedmann, per gli amici Robert Capa, fotografo di guerra ungherese, si trova su uno degli anfibi che stanno solcando un mare che diventerà sudario, verso una spiagga denominata strategicamente come Omaha.

Il rumore del diesel che irrora le potenti valvole si confonde con le pallottole che a ritmo inquietante infilzano le onde controcorrente generate dall'avanzata. Qualcuno prega, qualcuno vomita, qualcuno non trattiene una minzione nervosa per il terrore. Si respira ferro e polvere da sparo. I fanti della I Divisione caricano i fucili d'ordinanza. La 352 Infanteriedivision sta già facendo vomitare una pioggia fuoco impressionante dai Sturmgewehr 44, caricati con cartucce da 7,92 mm. Friedmann risponde al fuoco imbracciando la sua Contax II, caricata con una lente da 50 mm e comincia a sparare...

...come fotografo di guerra spero di rimanere disoccupato per il resto della mia vita. Cazzo, che inferno. Senti come sparano. Ma si può tanta follia?

"...fatevi il segno della croce ragazzi, stiamo per andare al macello! Cercate di rimanere accucciati il più possibile. Evitate di farvi colpire prima di sbarcare, Cristo! Non diamo ai crucchi questa soddisfazione. Se dobbiamo crepare e state pur certi che saremo in molti a fare questa fottuta esperienza, buttiamo il sangue almeno guardando negli occhi quei bastardi! Quanto manca Tenente?"

"...poche spanne dall'inferno. I nodi stanno calando e la spiaggia è vicina. Vi risparmio le ultime raccomandazioni ragazzi. C'è poco da raccomandare in questa bolgia. Comunque, per chi riesce a non farsi beccare cercate di ripararvi dietro ai frangiflutti. Dovrebbero essere abbastanza resistenti. Chi viene miracolato raggiungendo la spiaggia penserà al resto. Aprite il portellone e che Dio vi protegga!..."

"...FUORIII, FORZA, FUO..."

"...il Tenente è accoppato ragazzi andiamo! Cazzo l'acqua è alta!..."

"...Robbie, seguimi! Stà giù Cristo! Lì, dietro al frangionde! Non tremare fratello ti prego. Non tremare...cazzo...Steven è morto, forse. L'ho visto cadere. Non riesco a muovermi in questa cazzo di acqua imbottito come un palombaro..."

"...Dave, DAAAAAVE! Mi hanno colpito! Non lasciarmi qui! Dave! Alla gamba...non lasciarmi qui Dave, non lasciarmi ti prego...oh Cristo...hhhh...hhhhh...hhhh...cazzo...hhh...hhh...porci schifosi, crucchi di merda..."

"...Marty, aiutami a sorreggere Willy. Trasciniamolo dietro quello spuntone. Hey Will mi senti? Will? Will...Cristo Marty, lascialo. E' morto..."

"...avanzate, avanzate, AVANZATEEEE!, Coraggio, figli di una vacca! Sergente! Hey Marshall! Sergente Marshall! Varco libero a ore tredici! Chiami la truppa superstite! A ore tredici!..."

Le foto in Normandia, un errore umano tanto idiota quanto devastante, ha rischiato di cancellarle per sempre. Su 106 immagini raccolte in due ore di azione, il quindicenne assistente di laboratorio Danny Banks, nel processo di emulsione in camera oscura, utilizzò un essiccatore troppo forte e finirono bruciati tre rullini e 3/4 su quattro. Di scatti se ne salvarono solo undici. Per anni circolò la voce che fosse stato il grande fotografo inglese Larry Burrows, il colpevole del "crimine" che tra l'altro le pubblicò sul "Life" del 19 giugno 1944. Le foto, abbastanza sfocate, probabilmente per la grande concitazione dei momenti, furono utilizzate come testimonianza nel diario-romanzo autobiografico di Friedmann, "Slightly out of focus", ossia "Leggermente fuori fuoco".

In merito a queste immagini avrebbe detto che..."se la foto non è buona, vuol dire che non eri vicino..." Quelle foto sfocate, così vicine al terrore, con il rischio perpetuo di risultare perforate dalle pallottole tedesche, non sono mai state così buone.

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