Il proprietario dell'unico negozio di dischi della mia città, Fabriano (provincia di Ancona), parlando del più e del meno mi fa: "Ci vai a vedere Robert Fripp a Sassoferrato domani sera?"
"Che?!?!?!?!" Esclamo sbigottito io. Forse è il caso di spiegare in breve il motivo del mio stupore: chi sia Robert Fripp non c'è bisogno di dirlo, né io sarei la persona più adatta a farlo, data la mia conoscenza limitata della sua opera. E' necessario però che io sottolinei come Fabriano sia una città di circa 30.000 anime, mediamente poco interessate all'arte o a qualsiasi cosa non sia lavoro/casa lavoro/casa lavoro/casa chiesa/casa lavoro/casa. Sassoferrato è un comune vicino Fabriano che farà sì e no 8.000 abitanti.
Fripp a Sassoferrato è come dire, che so, i Rolling Stones ad Assisi.
Perciò, ritengo naturale l'incredulità verso quel che mi diceva il negoziante: "Sì, domani c'è Fripp che suona a La Pace [convento che domina, da una collina, la cittadina di Sasoferrato], gratis fra l'altro".
"Non mi prendere per il culo!" Faccio io.
"Giuro! Guarda". E mi mostra la notizia sulla pagina online di un giornale locale.
E' più che scontato che la sera dopo stavo facendo la fila con due amici per entrare in quel gioiellino che è la piccola chiesa del convento. "Secondo te, c'entrano 100 chitarristi nella chiesa? E' molto piccola". Chiede il padre di uno dei miei amici che ci ha accompagnato.
"Non lo so, è capace che saranno più i musicisti che noi del pubblico!" Dico io.
Infatti, saremo stati un centinaio anche noi spettatori, ad assistere, lo dico senza mezzi termini, a una magia. The Orchestra of Crafty Guitarists fa la sua entrata e inizia una suite impossibile da definire. "Inconcepibile" forse è il termine più adatto. Cento persone che suonano (è la parola giusta?), si passano le note, come se giocassero a palla. Giocare... Sì, giocano con la musica. Si muovono, è una coreografia, è vibrazione, pura vibrazione. Cento chitarre acustiche che ballano che suonano l'inconcepibile e concepiscono l'insuonabile... E poi lo suonano.
Poi alcuni di loro escono dalla chiesa, rimangono in pochi (una decina o poco più). Fanno riedizioni di classici dei King Crimson, come "Red" o la finale "21st Century Schizoid Man". Non sapevo che aspettarmi da questo concerto, ma sicuramente non mi aspettavo che suonassero i King Crimson! Pensavo fosse altra cosa, altra musica. E lo è, in effetti, ma per geni come Fripp non c'è nulla di scollegato, di isolato da tutto. Tutto è unito, tutto è rumore tutto è musica, tutto è direzione, tutto è movimento.
So di esser stato fortunato a sentire un artista così seminale suonare nel giardino di casa (si può ben dire!), anche perchè Fripp ha annunciato che chiuderà l'esperienza del Guitar Craft nel 2010. Un peccato, perchè di concerti che ti lasciano dentro qualcosa di importante come ha fatto questo ce ne sono pochi. Non so cosa sia, ma so che questo concerto mi ha cambiato un po', sono più ricco ora, perchè è stato più che altro una vera esperienza di vita.
Di magie così non se ne sentono spesso.
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