Roberto Andò, dopo l’interessante Viva la libertà esplora nuovamente il mondo della politica ma decide di alzare il tiro passando da una realtà italica ad una dimensione internazionale.

C’è un albergo, c’è un summit organizzato da Daniel Roché (Daniel Auteil) direttore del Fondo Monetario Internazionale al quale partecipano i più grandi capi di stato della terra.

Si riuniscono per stabilire una manovra economica di larga portata che potrebbe portare dei cambiamenti epocali e magari distruggere completamente qualche paese dal punto di vista economico-finanziario…

Roché invita, chissà perché, anche un mediocre musicista pop, una famosissima scrittrice di libri per bambini ed un misterioso monaco certosino, Roberto Salus (Tony Servillo).

Roché, dopo la cena di benvenuto, chiede al monaco di passare nella sua camera, intende confessarsi ma un tremendo accadimento, una tragedia inaspettata, scompaginerà completamente il piano (la manovra) ed il monaco sarà l’unico depositario della verità, intesa in confessione…

Questo è il prologo.

È un film ambizioso, elegante, con una fotografia magnifica (Maurizio Calvesi lo stesso di Non essere cattivo) e con le musiche, splendide, di Nicola Piovani.

È un film rigoroso, formale, lento, misterioso.

Due mondi si scontreranno.

Due forze contrapposte e piuttosto incompatibili tra di loro.

Da una parte il mondo dell’alta finanza, dell’economia, del denaro del potere.

Dall’altra il mondo del monaco fatto di silenzi e preghiera.

Mondo materiale contro mondo spirituale.

È un film filosofico, metafisico, verboso ma non in senso negativo. Piuttosto, è proprio il caso di dirlo, IL VERBO è un altro dei protagonisti. Sono molte le frasi che mi hanno colpito in questo film e sono quasi tutte del monaco. A volte sono risposte, a volte domande, a volte sentenze…

Ancora una volta Servillo dimostra di essere un bravo attore interpretando la parte di questo monaco misterioso ed imperturbabile, che gira con un registratore portatile per catturare i suoni della natura, in particolare i versi degli uccelli.

Non tutto funziona a parer mio nel senso che il film talvolta gira un po’ su se stesso, talvolta non sa bene che direzione prendere, tuttavia, nonostante l’eccessiva e voluta lentezza, il film è riuscito e non annoia quasi mai.

È un film magnetico.

Andate tranquillamente al cinema.

Carico i commenti... con calma