Il canto del cigno degli Egyptians è il loro album più atipico e l'unico, insieme a Fegmania!, a serbare un'identità precisa nel suo insieme: Hitchcock scrive canzoni di non facile fruizione e lascia che siano annegate in arrangiamenti elettronici che ricordano i Magnetic Fields più intellettuali (The Yip Song in apertura è l'esempio più strabordante).

Le sue pretese d'autore serio raggiungono il risultato sommo con The Wreck of the Arthur Lee e Serpent at the Gates of Wisdom.

L'unico punto in comune con l'easy listening radiofonico del passato più recente è Arms of Love, comunque sottilmente spaventosa; When I Was Dead ripesca certe ballate dei Soft Boys (con scarsi risultati, ma affogata in una torrenziale cornamusa sintetica), Driving Aloud ha l'intensità del Brian Wilson migliore.

Complesso e sfaccettato, non il migliore ma quasi.

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