Sono le 21 in punto, e il Mediolanum Forum è stipato fino all'orlo. Le luci calano, e nel buio parte una musichetta rassicurante... Ma è un'illusione: si odono i potenti accordi iniziali di "In The Flesh?", il palcoscenico si riempie delle celebri bandiere con i due martelli. Entra Waters vestito come un generale nazista ad annunciare l'inizio dello spettacolo, dopodiché parte una carambola di fuochi d'artificio e viene fatto cadere da una parte all'altra del Forum un modello d'aereo, tra fuochi pirotecnici e luci.

Questo è solo l'inizio di 2 ore di spettacolo puro: la bellezza dell'album viene connessa alla spettacolarità delle immagini e degli effetti speciali; il famosissimo muro alto dieci metri, e lungo oltre venti, viene pian piano costruito, e sulla sua parete vengono proiettate immagini di guerra, dei soldati caduti, e i famosissimi disegni di Gerald Scarfe. Lo spettacolo va avanti, e in un caleidoscopio di luci e suoni vengono suonate "The Thin Ice", "Another Brick In The Wall (Part I)", "The Happiest Days Of Our Lives", fino ad arrivare alla famosissima "Another Brick In The Wall (Part II)", con tanto di gigantesco pupazzo del professore che viene fatto calare giù dall'alto e lunga parte strumentale. Prima di "Mother" Roger saluta tutti (in italiano), e ci introduce alla canzone; grande stima per lui, quando al verso "Mother, should I trust the government?" sul muro è apparsa la scritta: "COL CAZZO!".

Le emozioni non si fermano, anzi, quasi mi metto a piangere quando ascolto "Goodbye Blue Sky", poiché sul muro vengono proiettati disegni di aerei che recano simboli cristiani, islamici, ebraici, capitalisti, e comunisti che sganciano bombe e tutte egualmente portano morte e distruzione. Dopo "Empty Spaces" e "What Shall We Do Now?", arricchite dai disegni di Gerald, presenti anche nel film, arriviamo alla triade "Young Lust", "One Of My Turns", "Don't Leave Me Now": il muro è quasi completo, l'atmosfera si fa cupa, asfissiante e claustrofobica, durante "Another Break In The Wall (Part III)" vengono virtualmente rotti televisori che trasmettono discorsi di vari politici, e a "Goodbye Cruel World" in muro è completo.

INTERMISSION

Dopo la pausa (durante la quale vengono proiettate immagini di gente assassinata, come Garcia Lorca e Gandhi), comincia la seconda parte, con la bellissima e struggente "Hey You". Il muro è completo, la band suona al di dietro, tutto è cupo e deprimente. Viene aperta una finestrella durante la successiva "Is There Anybody Out There?", mentre durante "Nobody Home", si apre una parte del muro, e appare Roger comodamente seduto in poltrona. "Vera" e "Bring The Boys Back Home" scorrono mentre sul muro sono proiettati toccanti immagini di bambini che riabbracciano i loro genitori.

Eccola: "Comfortably Numb". Il chitarrista Snowy White non fa rimpiangere l'assenza di Gilmour grazie ai suoi due assoli (allungati rispetto all'originale), e il muro si colora d'arcobaleno, in un turbine di colori. Appare successivamente la band surrogata, che suona "The Show Must Go On""In The Flesh", durante la quale appare il famosissimo maiale volante. Durante "Run Like Hell" e "Waiting For The Worms" appaiono i martelli ovunque, fino a culminare nel climax della marcia dei martelli...Sempre più ipnotica e sempre più trascinante. "Hammer! Hammer! Hammer! Hammer!"

"Stop", grida repentinamente Roger, meglio finire tutto ciò! E infatti viene fatto cadere dal muro il pupazzo di Pink, mentre sul suddetto viene trasmesso "The Trial", con gli emozionanti disegni del film, e Roger da solo davanti al muro che recita l'avvocato, il professore, la moglie, la madre, ed infine il giudice.

"TEAR DOWN THE WALL!", gridano tutti. E alla fine il muro collassa, e in mezzo alle macerie appare tutta la band a suonare la finale "Outside The Wall".

Bellissimo. Non saprei sinceramente come aggettivare quel concerto... Brividi che correvano su e giù per la schiena, emozioni, urli, sbracciamenti vari. Tutto il pubblico e me compreso era parte integrante dello spettacolo, e ne partecipava attivamente. Un'esperienza che mi rcorderò sempre. Grazie, Roger.

Carico i commenti... con calma