Disperso tra le numerose nuove proposte musicali che annualmente inondano il territorio statunitense, un piccolo gioiello di indie pop giaceva in attesa di "uscire dall'ombra" come il suo titolo ben profetizzava.
È bastato che la casa discografica a cui si devono le uscite più interessanti degli ultimi tempi (la Sub Pop) si accorgesse di quanta grazia si nascondeva in quell'album, per decidere di ristamparlo dando così la giusta riconoscenza ad uno dei gruppi che è stato considerato fra le più interessanti novità del panorama indie pop/rock statunitense nel 2004.

E' facile che una volta entrato nel lettore quest'album ci rimanga per parecchio tempo, e se è vero che i Rogue Wave non inventano nulla, già al primo giro di boa bisogna riconoscere che quello che fanno lo fanno come pochi ultimamente riescono a fare.
Melodia e spensieratezza, scampoli di indie pop-folk e intime ballate, viaggiano a braccetto in quaranta minuti scarsi di delizia sonora.
La voce delicata del leader Zack Rogue riesce a essere confidenziale nei momenti più riflessivi e pessimisti (Endgame), due minuti scarsi dove sembra di sentire la stessa grazia del compianto Elliott Smith, oppure fa il verso a quella che potrebbe essere una filastrocca per bambini (Nourishment Nation) e per un attimo si è invitati al banchetto sonoro degli Shins, per poi finire a incastrarsi a meraviglia in un ammaliante labirinto sonoro (Sewn Up).

Out of the Shadows è un album che colpisce nella sua semplicità, quella semplicità per cui ci si chiede come una semplice chitarra austica e una voce riescano ancora a far vibrare le nostre corde più profonde, eppure è l'ennesima volta che Falcon Settles Me inonda di dolcezza queste mura e noi vorremmo che non finisse mai.

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