I film, quelli che contano, non solo sono belli, ma scatenano reazioni emotive e fanno riflettere. Una recensione questa che vuole essere anche una riflessione, nel rispetto di ogni credo.

Questo film è tra i migliori che abbia mai visto, un connubio di componenti ad altissimo livello. Una sceneggiatura molto vicina a quanto è realmente accaduto, una fotografia, uno scenario naturale stupendo, un cast molto bravo (compresi i non protagonisti), una colonna sonora che ha fatto storia.

Siamo nel 1767, i portoghesi e gli spagnoli (non solo loro...) si prodigano per conquistare le terre del Nuovo Mondo, fonte di ricchezze incommensurabili per il vecchio continente dall'oro all'argento, dalle spezie agli schiavi.

I gesuiti, armati della più buona volontà di portare il Cristo ai ‘poveri' indigeni (i quali probabilmente non ne avevano proprio bisogno e sicuramente non lo avevano chiesto), dopo aver colonizzato terre facilmente accessibili si apprestano a spingersi in luoghi impervi, al di sopra delle grandi cascate. Lì, tra la fitta foresta equatoriale, vive in armonia un popolo fino ad allora sovrano dei luoghi ove era nato. I gesuiti, con a capo un Jeremy Irons ispirato come in pochi altri suoi film, convince questa gente che il suo dio è quello giusto, insegna loro l'arte del canto e della musica, la tecnica delle costruzioni, la preghiera.

Nella storia si inserisce un De Niro bravo alla sua maniera che, cacciatore di schiavi pentito, diventa gesuita per riscattarsi dall'atrocità dell'assassinio del fratello minore che aveva avuto la fortuna/sfortuna di innamorarsi, ricambiato, della moglie di lui. Notevole la sequenza in cui egli trascina il pesante fardello di spada e armatura su per la cascata quale estrema penitenza fino ad arrivare al villaggio dove si redimerà aiutando le sue ex vittime fino al sacrificio della sua vita.

Le questioni molto poco soprannaturali della Chiesa Cattolica, intenta a mantenere equilibri politici in Europa a suo vantaggio, spingono il Papa ad inviare in quelle terre un emissario con il compito di frenare gli intenti dei gesuiti, al fine di una "equa e proficua" spartizione di quelle terre tra Spagna e Portogallo. Nonostante il cardinale riconosca "la natura umana" degli indios, non può che assecondare le volontà egemoni e bellicose di queste due potenze europee, consapevole del costo di molte vite umane innocenti, sia legittimi abitanti di quei luoghi, sia degli stessi gesuiti che non accettano questa logica. Un peso per lui che si porterà sulla coscienza per tutta la vita.

In questo film denuncia di fatti riprovevoli e indegni dell'Uomo ma purtroppo accaduti così spesso nel corso della Storia, si mostra la vera natura umana, violenta e venale. La bestialità della schiavitù, la violenza della coercizione nell'imprimere per forza il proprio credo religioso, le stragi direttamente o indirettamente provocate da questa volontà. Milioni e milioni si contano le vite umane uccise o torturate nel corso della storia nel nome di un dio.

Una riflessione: nonostante oggi la Chiesa prenda le distanze e in certi casi rinneghi le violenze da essa compiute nel passato, quanto la Storia si è modellata alla ‘volontà divina' eseguita da esseri umani che hanno preteso di parlare con la voce di un dio?

La situazione politica-religiosa attuale, in Italia come in Europa, non sarebbe certamente così senza questi interventi "correttivi" voluti dal dio con il braccio della Chiesa e di tutte le potenze che l'hanno assecondata. Se ne sommano milioni di morti in America Latina, in Terra Santa, in Germania e Olanda ai tempi di Lutero e così via. Davvero sono cose che avrebbe permesso un dio? La stessa cosa vale per gli altro dio professati sulla Terra, naturalmente.

Bambini morire di fame e a qualche migliaio di kilometri la più ignobile opulenza, dove la roba da mangiare viene buttata via perché in eccesso, dove c'è chi spende una sera al ristorante quanto basterebbe a far vivere per un anno un bambino? Donne e bambini travolti da tsunami? Bambini travolti e uccisi da auto guidate da ubriachi? Un ragazzo che al suo primo giorno di lavoro resta sotto una colata di metallo fuso e muore dopo giorni di agonia? Lo strazio dei genitori. Persone che pregano in luoghi santi e rimangono uccisi travolti da una folla di pellegrini come loro?

"Un dio non esiste o, se esiste, non si interessa a noi".

La religione, il dio qualunque esso sia, così come si pensa che esista lo ha inventato l'uomo a sua immagine e somiglianza, e non il contrario.

Con l'amaro in bocca dopo questa riflessione resta comunque il piacere di guardare questo grande film e di ascoltarlo con le incantevoli musiche di quel Grande Maestro di Ennio Morricone. Butto lì, da semplice appassionato, che la regia (ottima) mi sembra influenzata da quel Grande Maestro di Sergio Leone. Può essere?

nazionalità: Gran Bretagna, 1986

regia: Roland Joffé
sceneggiatura: Robert Bolt
fotografia: Chris Menges
interpreti principali: Jeremy Irons, Robert De Niro, Ray McAnally, Liam Neeson

con la partecipazione speciale del popolo Guaranì interprete di se stesso.

Palma d'Oro al Festival di Cannes 1986

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