Questo film parla di una bellissima ragazza bionda che fa la manicure e del suo coniglietto che scandisce il passare del tempo, di un appartamento fantastico dove le pareti si animano, di un telefono che non smette di squillare e di un rasoio affilatissimo. Questo film parla anche di paranoia, ossessioni, stupri e omicidi.

La bellissima ragazza in questione si chiama Carole ed è interpretata da una giovanissima e straordinaria Catherine Deneuve. Carole è timidissima, vergine, sessualmente repressa, maniaca dell’ordine e della pulizia, e soprattutto prova un odio viscerale per gli uomini. E pure il suo amico coniglio a dire il vero non se la passa tanto bene, ma a lei piace così, le piace così tanto che si porta la sua testa scuoiata e putrefatta nella borsetta. Condivide l’appartamento con la sorella che è tutto il contrario di lei: espansiva, estroversa e piuttosto libertina. I problemi cominciano quando quest’ultima decide di partire per un viaggio col suo amante sposato, lasciando Carole da sola in casa. E da qui inizia la lenta e progressiva disintegrazione della sua mente.

Trancia un dito a una cliente del centro estetico dove lavora, perdendo così il lavoro, passa le ore ad osservare le crepe sui muri e per la strada, inizia a confondere la realtà con l’immaginazione, si chiude sempre più in sé stessa. Non esce più di casa, si rintana come se il mondo le fosse ostile, come un animale braccato. Alterna stati di catatonia a stati di allucinazione. Nella sua camera da letto entrano stupratori immaginari, dal corridoio della sua casa delle mani la afferrano, il telefono squilla incessantemente finchè lei non ne taglia il filo, eliminando così l’ultimo contatto con la realtà. Anche la sua mania per l’ordine e la pulizia vengono meno, trasformando la casa in un luogo insalubre e malsano, che riflette alla perfezione il suo stato mentale. Sporadicamente qualche malcapitato le fa visita, lei non gradisce affatto e non ha problemi a farlo notare.

“Repulsion”, datato 1965, è il secondo film di Polanski, e il primo della sua “Trilogia dell’appartamento” che comprende “Rosemary’s Baby” e “L’inquilino del terzo piano”. A mio parere “Repulsion” è un thriller psicologico unico, abilissimo nel mettere in luce la progressione della follia e della paranoia verso le sue estreme conseguenze. La mente di Carole infatti si disintegra sotto i nostri occhi fino a quando la pazzia la consuma al punto da trasformarla in un guscio vuoto, in una bellissima bambola inerte.

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