Due poliziotti, un veterano e il suo compagno più giovane, vengono sospesi quando un video delle loro "maniere forti" viene divulgato dai media. Senza soldi e senza altre opzioni, i due soldati, amareggiati, si mischiano coi criminali per ottenere la loro giustizia, ma la realtà non sarà come se l'aspettavano.

"Dragged Across Concrete" è il classico "Slow Burn", ovvero il film con andatura lenta che scoppia nella parte finale. Io personalmente amo questi film e chi conosce anche un minimo S. Craig Zahler, già lo sapeva con i precedenti "Bone Tomahawk" e "Cell Block 99", due autentiche perle di 2 ore e 12 minuti l'uno. Perchè Zahler vuole andare in profondità nei meandri della psiche e del marcio, in questo poliziesco/noir in cui i protagonisti hanno tutti problemi economici e devono risolverli anche andando in situazioni molto pericolose. Questo "Dragged Across Concrete" dura 2 ore e mezzo, ma ne vale assolutamente la pena, tipo per come Zahler fa trasparire il passato dei personaggi, per come riesce a tenere alta la tensione anche in situazioni in cui non succede granchè, o anche nei momenti d'ironia (da sbellicare la scena in cui Vince Vaughn mangia il panino durante un appostamento). Zahler si permette di dilatare i tempi anche per introdurre personaggi secondari, ma che in realtà sono importanti al fine della narrazione (e non solo, tipo le casualità della vita che coinvolgono il personaggio di Jennifer Carpenter). Nella parte finale scoppia la violenza e l'azione (quest'ultima mai sopra le righe), vengono i nodi al pettine e gli ultimi 45 minuti sono magnetici e adrenalinici. Forse proprio gli ultimi minuti non mantengono quello che promettevano e poptrebbero deludere leggermente, ma tutto ciò non intacca il valore della pellicola.

Poi c'è Mel Gibson, autore di una prova maiuscola, dimostra che a più di 60 anni può essere ancora il protagonista di un film di genere e di farlo senza scimmiottare il Martin Riggs di "Arma Letale". Belli i siparietti col collega Vince Vaughn, bravo ma forse non ancora del tutto uscito dalle commedie in cui era protagonista. Ottimo il resto del cast, in cui si segnala il grande Don Johnson, che interpreta un piccolo ma importante ruolo, protagonista di un bella scena di dialogo con Mel Gibson, in cui ti fa voglia di sapere di più del passato dei due, un tempo colleghi, ora diversi come grado all'interno della polizia.

La pellicola di Zahler è un autentico filmone, uno di quei noir come non se ne fanno più, ma con il tocco personale del regista specializzato nel ritrarre personaggi outsider e le loro realtà, con una qualità difficilmente rimarcabile nel cinema odierno, preso a portare avanti troppi film supereroistici e poco rivolto al cinema di genere. Non a caso, "Dragged Across Concrete" è uscito direttamente on-demand e non al cinema (tranne in qualche release limitata). Personalmente "DAC" è tra i migliori del 2019.

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