Erano gli anni in cui volevo sempre fare la ferrari, i miei amici correvano con biglie più nuove e colorate ma io rimanevo attaccato a quella palla di plastica metà rossa e metà trasparente con la foto della macchina di Alboreto in mezzo. Nostalgico fin da subito.
D'estate la sera era bello, perchè si stava alzati fino a tardi e si potevano vedere i film con la mamma e il papà. Ed è stata in una notte d'estate, a 200 metri dalla pista più bella per biglie su cui abbia mai giocato, che mio padre mi poggiò una mano sulla spalla e mi disse: oggi è il giorno in cui diventerai uomo. Mi disse di sedermi con lui sul divano e di aspettare. Io aspettai, le scritte oblique passarono sullo schermo, e poi fu la luce. Due ore dopo ero un giovane Jedi, sapevo che Guerre Stellari era il film più bello di sempre, che a carnevale mi sarei travestito da guardia dell'impero, e che i raggi laser erano l'arma definitiva che i miei Gi Joe stavano cercando .

Hunter Prey non è Guerre Stellari diciamolo subito; però ne ricalca in toto l'estetica nei costumi, nelle armi, nel'astronave, nell'universo in cui si muove. Ma occhio: Hunter Prey è girato con 4 lire in un appezzamento di 200 metri quadrati e presenta svariati limiti. A cominciare dall'ambiente nel quale si svolge: deserto deserto deserto, e, per la gioia dello scarabeo stercoraro, deserto.
Hunter Prey è tanta nostalgia che si traveste da caccia all'uomo: un'astronave trasportante quattro stronzi e un prigioniero importantissimo per gli esiti di una qualche guerra (di cui possiamo benissimo fregarcene) casca come una pera cotta su un pianeta totalmente deserto. Il prigioniero scappa, e quattro i stronzi lo seguono cercando di ricatturarlo. Succede poco nel film, tante scene con armature spaziali, razze aliene che camminano sulla sabbia, radioline tecnologiche con cui comunicare, monitor neri con scritte verdi... E' una carrellata di cliché fantascientifici che regge una storia totalmente inesistente.
Ed è bellissimo.

Perchè a Sandy Collora non serve una storia e non servono budget milionari, basta il minimo indispensabile e la sua cultura nerd. Il corto Batman Dead End, il biglietto da visita con cui si presentò al Comic Con di San Diego nel 2003, è lì a dimostrarlo. Come sarebbe a dire "Cos'è Batman dead End?"?  Figliuolo mio, ma è Batman che fa a botte con Predator!
Ti è gia simpatico il Collora eh? Eh sì; lo sapevo che ti conquistavo facile.
Questo Hunter Prey ovviamente non sarà il film più bello che tu abbia mai visto, c'è poca azione, pochi duelli, i popcorn partono più per il citazionismo che non per le idee...  Però è cinema con la C maiuscola (e c'è anche un colpo di scena che  colpo di scena non è e che però colpisce parecchio). Un lavoro iniziato per voglia di fare cinema e non solo soldi.

Un tempo esisteva il cinema sperimentale oggi c'è il cinema nostalgico. Tocca adeguarsi e godere di quello che si ha a disposizione, come fa Collora.

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