La storia

Alice e Mattia sono due persone segnate da profondi traumi infantili.

Alice è schiacciata da un padre troppo oppressivo e da una madre inconsistente.

Zoppica vistosamente a causa di un incidente sugli sci, non mangia e cerca di nascondersi dalle sue coetanee, tanto allegre e spigliate loro, quanto chiusa ed amorfa lei.

Solo due persone sembrano accorgersi della sua esistenza.

La prima è Viola, la ragazzi inarrivabile della situazione, che decide si farla diventare una sua protetta, salvo poi cambiare repentinamente idea quando si accorge che Alice può essere amata più di lei nonostante la sua diversità.

La seconda persona è Mattia.

Mattia è un ragazzo autolesionista e torturato dai sensi di colpa.

Deve sopportare prima il peso della "colpa" di essere il gemello sano, a cui i genitori (incoscienti) affidano la sorella autistica, con la quale è costretto a vivere in simbiosi, rinunciando ad un‘infanzia libera e spensierata, e poi il senso di colpa per averla abbandonata in un parco, mentre lui cerca di riconquistare uno scampolo di libertà alla festa di compleanno di un suo compagno di classe. Inutile dire che, al ritorno dalla festa, non c'è traccia della sorella nel parco.

I due si conoscono durante il liceo, e tra loro si instaura un rapporto non ben definito, sempre in bilico tra amore, distacco e amicizia che li unirà per sempre.

 

Il film

Di solito i film tratti da libri sono, nella più rosea delle aspettative, scialbi e privi di un senso logico, che solo uno spettatore che ha prima letto il libro può capire.

Questo film, almeno parzialmente, non fa eccezione. I continui flashback, in cui si alternano spezzoni di infanzia, adolescenza e giovinezza dei due protagonisti, non sembrano collegati fra loro, dando al tutto un senso di incompiutezza, di impalpabilità e di vuoto, come se non fossero solo i due protagonisti ad essersi persi, ma anche il regista con loro.

L'interpretazione dei due protagonisti Alba Rohrwacher e Luca Marinelli (Alice e Mattia adulti), Arianna Nastro e Vittorio Lomartire (Alice e Mattia adolescenti) è l'unico punto forte del film. I due adolescenti sono inquietanti nella loro immobilità, che trasmette il tipico senso di inadeguatezza adolescenziale, mentre il gioco di sguardi e silenzi che si instaura tra i due interpreti adulti è perfettamente dolceamaro e trasmette tutto il senso di vuoto e la paura/voglia di volerlo colmare.

Degno di nota è il cameo di Filippo Timi nella parte del Clown, capace di trasmettere da solo il senso di terrore che sembrava dovesse permeare tutto il film.

 

Il confronto con il libro

Un confronto con il libro è naturale.

Rispetto al libro, il carattere dei protagonisti  è leggermente modificato, Alice è più eterea, Mattia più dolce e alcune figure come l'amico di Mattia, il marito di Alice sono state completamente trascurate dando più spazio (forse inutilmente) alla madre di Mattia, una pacata Isabella Rossellini.

Un unico accenno all'anoressia di Alice viene fatto alla fine del film, dove troviamo un' Alba Rohrwacher pelle e ossa, assolutamente spaventosa.

Se durante tutto il libro c'è un senso di continua depressione che lascia spazio solo alla fine ad una lieve ma palpabile speranza che risolleva, anche se di poco, il morale, il film lascia un senso di vuoto e sconcerto di fronte al dolore intimo e represso di tutti i suoi personaggi, facendoti uscire dal cinema con un senso di sfinimento e una grossa pesantezza nell'anima, dovuto anche al passo lento della narrazione.

 

Perché sono andata a vedere il film

Mi hanno letteralmente fregato 3 semplici parole lette per sbaglio su internet: Musiche: Mike Patton.

La sua impronta sulle musiche si sente e si integra perfettamente con l'atmosfera, occupando quei silenzi tra i protagonisti meglio di un dialogo, passando da brani sussurrati a musiche più forti e penetranti, che, nonostante in contrasto tra loro, danno perfettamente il senso del vortice dei sentimenti provati dai protagonisti (da tenere presente che sono spudoratamente di parte, adoro Mike Patton e mi faccio prendere sempre da troppo entusiasmo quando c'è di mezzo Lui).

 

Per concludere.

Film sicuramente non noioso ma pesante e sconclusionato, di cui si salva, come detto più in alto, solo l'interpretazione immobile e silenziosa dei protagonisti e la colonna sonora.

Da vedere dopo la lettura del libro, decisamente più bello.

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