Ecco un altro esempio della decadenza cinematografica (e anche morale oserei dire) dei film orrorifici hollywoodiani. "La setta delle tenebre" è infatti l'ennesimo insulso tentativo di proporre una solfa trita e ritrita sperando nell'assuefazione dei più giovani. Ennesima storia di vampiri (o presunti tali) che "aristocraticamente" vanno in giro a squartare con un aggeggio che sembra tanto un ciondolo della Breil.
Regista di cotanto sterco è Sebastian Gutierrez, già sceneggiatore di Gothika e di un'altra cagata come Snakes on a plane. Non contento di aver messo al mondo gia parecchia merda, Gutierrez ha deciso di continuare per la sua strada, portando sul teleschermo un'altra ciofeca di grandezza colossale. Ad annaspare nel bel mezzo di tutto questo guano cinematografico c'è la bella Lucy Liu, anche lei sottotono e sottosopra, costretta a dover vendicare il suo assassinio (tranquilli lei rimane inspiegabilmente viva) e quello della figlia del poliziotto Rawlins (Michael Chiklis).
Capirete che nel momento in cui le idee mancano si presentano al regista soltanto due soluzioni:la prima è accentuare le scene di sgozzamenti e omicidi mentre la seconda è portare costantemente la macchina da presa a pochi centimetri dalle curve "asiatiche" della Liu. La terza soluzione, quella maggiormente paventata dai critici, è il cordiale invito a Gutierrez nel cambiare mestiere.
La carrellata di amenità che il film ci propina è a dir poco abominevole, così come la pochezza di dialoghi che sembrano stati scritti dal peggiore degli analfabeti (lo sceneggiatore si chiama Sebastian Gutierrez...)
Il buon lavoro dell'addetto alla fotografia John Toll (già premio oscar per Vento di passioni e Braveheart) non riesce a risollevare le sorti di un film nato male e finito peggio che insieme a titoli come Il mai nato, Il respiro del diavolo e House of the dead (solo per citarne alcuni) rappresenta il culmine negativo del genere horror d'oltreoceano.
Carico i commenti... con calma