Seconda fatica discografica per il gruppo di Pordenone, formato da 2 reduci dei Prozac+. Gianmaria Accusani, cuore pulsante e mano scrivente di entrambi i gruppi, decide con questo disco di ritornare ad incidere la propria (ipnotica) voce su disco, dopo il vuoto cosmico lasciato nell'opera prima dei Sick Tamburo.
Quest'ultima si reggeva sulla debole mono-tonia di Elisabetta Imelio, la quale riusciva solo in pochi episodi a colpire le orecchie dell'ascoltatore, nonostante qualche riff killer ben studiato. La bella cantante/bassista in questo disco migliora, ma non ha una voce di quelle che colpiscono all'istante, malgrado la particolarità delle linee vocali.
In questo secondo tentativo, il gruppo riesce a dare maggiore spessore al prodotto, imparando la lezione e differenziando maggiormente melodie, ritmi e vocalità. Rimangono i riff killer, belli ignoranti, ricordando i più riusciti di Wes Borland.
Trovano maggiore sviluppo degli elementi di misura elettronica ("La mia mano sola" ne è l'esempio principale, con richiami a Fischerspooner), ma nonostante l'uso di sintetizzatori, Accusani mantiene viva la poetica musicale che ha contraddistinto da sempre il suo lavoro: essenzialità al servizio di sè stessa (art for art's sake applicato).
La scrittura rimane sulla falsariga del precedente lavoro, riducendo però le fastidiose e forzate ripetizioni all'inizio della frase*che avevano così profondamente caratterizzato il self titled del 2009. (* "anafore" mi sembrava francamente troppo per una prima recensione).
L'album non colpirà sicuramente i fanatici del tecnicismo, degli accordi diminuiti, dei ritmi sincopati, ma potrebbe comunque lasciare tracce nell'inconscio degli ascoltatori più scettici.
Il nostro Accusani ha sempre avuto il pregio di sapere scrivere canzoni molto orecchiabili senza essere paraculo, anche negli episodi più smaccatamente mielosi (chi si ricorda GM e Vorrei dei Prozac+ ?), ma soprattutto possiede un timbro inconfondibile, che gli permette di rendere apprezzabili episodi altrimenti imbarazzanti (da questo disco, "Magra").
Chi è stato a qualche concerto dei Sick Tamburo avrà sicuramente ascoltato Hardcore Tamburo, un piccolo side-project di musica elettronica e bidoni di latta percossi. Uno di questi pezzi si manifesta in "La canzone del rumore", l'episodio meglio riuscito del disco.
Rimane la sensazione, come da 15 anni a questa parte, che l' Accusani possa esprimersi al meglio in un disco solista; magari nel 2023, dove ancora si muore di AIDS.
TRACKLIST
01 In fondo al mare
02 La mia stanza
03 E so che sai che un giorno
04 Finché tu sei qua
05 La canzone del rumore
06 Si muore di AIDS nel 2023
07 Con le tue mani sporche
08 Magra
09 La danza
10 La mia mano sola
11 Televisione pericolosa
12 Aiuto tamburo
Etichetta: La Tempesta Dischi
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