È piuttosto complesso pensare ad una notevole jazzista così lontana dalla patria naturale di questa musica, così lontana dalle sensazioni calde che, nella maggioranza dei casi, avvolgono queste atmosfere. Eppure ormai da anni se dovessi pensare alle donne che mi hanno maggiormente emozionato, musicalmente parlando, metterei davanti a tutte almeno tre scandinave. Tra queste Silje Nergaard, ed in particolare questo cd di standard e non solo.
Accompagnata da un ottimo trio (pianoforte, basso, batteria) e da vari ospiti, tutti rigorosamente al di sopra del parallelo di Copenaghen, la Nergaard riesce certamente a sciogliere il ghiaccio che la circonda, ed a regalarci momenti molto caldi. La voce non è roca e profonda come ci si aspetterebbe da una cantante jazz che sembra aver molto studiato Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan, ma anzi è alta e con un timbro particolare, che strizza l'occhio più a qualche diva pop che non a questi mostri sacri. Infatti altre sue produzioni sono più orientate al pop che al jazz, sofisticato, ma pop.
Nel disco le classicissime Bewitched Bothered and Bewildered, Don't Explain e Dream A Little Dream nella quale simula la celeberrima versione di Ella & Louis almeno due ottave sopra, facendosi accompagnare nel canto da Heine Totland e ironizzando su certe musicalità che mi hanno fatto pensare a Marylin Monroe. Carino anche il rifacimento al rallentatore di If You Love Somebody di Sting, molto ben congegnato, come anche You're Kind di Paul Simon. Le altre composizioni originali sono tutte di buon livello e soprattutto egregiamente suonate dal trio, rinvigorito a volte da un ottimo sax ed altre da una piccola dose di archi, senza mai esagerare.
L'ho vista in un video registrato al North Sea Jazz festival dell'Aia del 2004, cantava con il trio di sua maestà Tord Gustavsen, per me uno dei migliori pianisti in circolazione, e sono rimasto molto ben impressionato dalla sua bravura e professionalità.
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