Questo disco non è altro che il rifacimento in chiave elettronica del precedente rock-album del gruppo belga,"Any Minute Now", fatta eccezione per un paio di pezzi.
Leggendo l'introduzione, viene da pensare che questo album sia solo un gioco, qualcosa fatto per divertimento da un gruppo di rockettari con inclinazioni da club (2many dj's). Ebbene, non è così. Qui siamo di fronte al miglior album di elettronica del 2005, non a caso, scritto da un gruppo che con questo genere c'entrava poco. Perchè non a caso? Perchè è proprio l'anima rock dei Soulwax che permette a questo disco di distruggere le barriere che fino ad oggi avevano separato i beats dei club e l'energia dei riff rock.
Il disco parte con un loop che tutti i clubber riconosceranno subito: il pezzo è una cover della leggendaria "Teachers" dei Daft Punk. Ma è solo un tributo iniziale dove comincia però a sentirsi quel suono di basso che per tutto l'album martellerà le nostre orecchie. Il secondo pezzo è "Miserable Girl", forse il pezzo dove meglio si amalgamano chitarre distortissime e synth che non finiscono più di salire in testa.
Il terzo pezzo è il rifacimento della famosissima "E-Talking", e anche qui il basso esplode in un riff che, per la sua potenza, mette a serio rischio l'ambiente circostante il luogo in cui state ascoltando il disco.
I pezzi 4, 5 e 6 sono gli episodi meno riusciti, ma scorrono via veloci e godibilissimi. La cosiddetta calma prima della tempesta: già dal primo loop di "I Love Techno", testa braccia gambe e piedi non possono stare fermi, la cassa entra di prepotenza, i suoi sporchissimi si accavallano senza sosta fino alla citazione vocale "James Brown Is Dead", seguita dall'esplosione sonora del pezzo. Impossibile non segnalare la traccia seguente, "Krack", che riprende il già cattivissimo riff della versione precedente e attraverso un basso elastico da invidia ne aumenta esponenzialmente la carica di energia positiva.
Il disco si chiude con lo scadente rifacimento di "NY Excuse", già difficile da migliorare, e con una sorta di proseguimento intitolato "Another Excuse" in cui il synth si diverte a emulare i Daft Punk e il basso riprende un motivetto anni '80 famosissimo, del quale non ho ancora scoperto il titolo.
Commento finale: il disco è avanti 5 anni rispetto all'intero mondo electro-rock, e se la musica ha un senso, questo sarà ciò che osanneremo nel prossimo futuro.
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